Comunicato stampa N° 750 del 06/06/2007
Il trasferimento del Fermi dalla Provincia allo Stato «non è dettato da ragioni economiche ma dalla volontà di garantire stabilità e continuità all’attività didattica di questa scuola e di assicurare il pieno diritto di accesso a tutti gli studenti». L’ha ribadito il presidente della Provincia Emilio Sabattini facendo il punto sul percorso di statizzazione avviato nei mesi scorsi (comunicato n. 751) in una conferenza stampa che si è svolta mercoledì 6 giugno nella sede della Provincia.
«C’è chi sostiene che la Provincia risparmierebbe addirittura 3,5 milioni di euro con il passaggio del Fermi allo Stato. Non è vero – ha spiegato Sabattini – dal momento che questa cifra corrisponde al costo del personale, e abbiamo chiarito sin dall’inizio che per assicurare la continuità didattica il personale di ruolo rimarrà stabilmente negli organici della Provincia. L’unico risparmio ad oggi accertato – ha aggiunto - è nell’ordine dei 25 mila euro e riguarda l’appalto per le pulizie dello stabile, che passerà in carico allo Stato. Per quanto riguarda il personale precario, si definirà in sede di contrattazione sindacale quanti verranno stabilizzati dalla Provincia. Quindi l’attuale situazione di precarietà tenderà a diminuire. Sul Fermi continueremo ad investire – spiega ancora Sabattini - Stiamo infatti prevedendo le risorse necessarie per la ristrutturazione di nuovi spazi da mettere a disposizione della scuola». Il passaggio dell’istituto all’interno del sistema scolastico superiore statale non risponde quindi a logiche di tipo economico «bensì alla volontà di garantire un futuro a questa scuola e il diritto di tutti ad accedervi. E in una prospettiva di ulteriore crescita della popolazione scolastica non abbiamo le risorse per poterlo fare».
Come spiega l’assessore provinciale all’Istruzione e Formazione professionale, Silvia Facchini, «attualmente l’accesso al Fermi è a numero chiuso, e questo ha portato all’esclusione negli anni di alcuni studenti. A settembre entrerà in vigore l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, e a maggior ragione è difficile pensare ad una selezione degli studenti in base al merito».
Il passaggio del Fermi al sistema statale – aggiunge l’assessore Facchini - «risponde all’esigenza di garantire stabilità e continuità all’attività di questa scuola, integrandola nell’obiettivo più generale del rilancio dell’istruzione tecnica e professionale. Se non abbiamo intrapreso prima questa strada è perché fino all’anno scorso l’ipotesi del ministero era di ‘liceizzare’ l’istruzione tecnica e professionale, e questo avrebbe certamente indebolito il Fermi. Ma ora le cose sono cambiate, perché il ministero ha cambiato rotta investendo nella qualificazione tecnica e professionale anche attraverso l’offerta formativa post-diploma finalizzata a sostenere la qualificazione, l’innovazione e lo sviluppo economico e produttivo del territorio. In questa prospettiva il Fermi avrà la garanzia di poter continuare ad operare ai livelli di eccellenza maturati nei 50 anni di attività: non dimentichiamo che è lo Stato il soggetto costituzionalmente preposto a garantire il diritto allo studio per tutti».
Come stabilito dalla decisione della Giunta del 6 marzo scorso, saranno confermati sia gli attuali indirizzi di studio – chimica industriale, elettronica e telecomunicazioni – sia l’offerta formativa, così come non saranno messe in discussione le convenzioni in essere con soggetti economici privati.
«Una precisazione mi sembra doverosa dopo gli interventi anche critici di questi giorni – ha concluso Sabattini – e cioè il giudizio assolutamente positivo che la Provincia dà del sistema di istruzione superiore statale nel nostro territorio. Il Fermi ha raggiunto in questi anni riconosciuti livelli di eccellenza, ma questo è comune anche agli altri istituti, non ha senso paventare un impoverimento del Fermi in seguito al suo passaggio allo Stato. Non esistono scuole di serie A e di serie B. Vogliamo continuare a mantenere questi livelli di elevata qualità offrendo l’opportunità di accedervi a tutti gli studenti. Certo - conclude il presidente - i cambiamenti sono sempre visti con timore d diffidenza. E’ un percorso delicato quello che la Provincia ha avviato, e che l’assessore Facchini sta gestendo molto bene, lavorando con pazienza e tenacia per spiegare le ragioni di questa scelta».
Data comunicato | 6/6/2007 |
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Numero | 750 |
Ora | 15 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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data di creazione: | mercoledì 6 giugno 2007 |
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data di modifica: | mercoledì 6 giugno 2007 |