Comunicato stampa N° 719 del 2/6/2007
Il vice presidente della Provincia di Modena Maurizio Maletti replica con una lettera aperta alle dichiarazioni del consigliere regionale Matteo Richetti rispetto al percorso di trasferimento allo Stato dell’istituto tecnico provinciale Enrico Fermi.
Caro Matteo, questa volta secondo me sbagli proprio analisi per quanto riguarda il Fermi. Partendo da una giusta affermazione (“il Fermi è un’esperienza qualificata e importante da sostenere e valorizzare”) arrivi a una conclusione che non condivido: “Un territorio che lascia andare una scuola di questo livello non può andare lontano”. Se fosse così avresti ragione, ma noi non lasciamo andare nulla, questo territorio proprio non perde nulla. Anzi, proponiamo di consolidare e rafforzare l’esperienza del Fermi, di valorizzarla stabilmente all’interno del sistema dell’istruzione tecnica superiore statale (da cui già mutiamo graduatorie, indirizzi eccetera).
Come è già avvenuto a Modena per la facoltà di Economia e commercio (nata per impulso locale e poi statizzata), come è stato per le scuole dell’infanzia o per il tempo pieno (nati dall’impegno dei Comuni poi consolidati nello Stato).
Dal consolidamento, dalla statizzazione di quelle esperienze il territorio non ha perso nulla mentre è cresciuto e migliorato il sistema. E gli enti locali non si sono ritirati ma hanno continuato ad accompagnare la crescita delle scuole con servizi, itinerari didattici, opportunità formative. Sarà così anche per il Fermi, se riusciremo nell’accordo con lo Stato, mettendo al centro, come ha stabilito la Giunta provinciale (in tutte le sue componenti), la conferma degli attuali indirizzi, la garanzia della continuità didattica e la valorizzazione della qualità formativa.
Valutazioni sui percorsi da te proposti (Fondazione) non le abbiamo evitate. Abbiamo del resto - e tu dovresti conoscerle - proprio vicino a noi un’esperienza di Fondazione che accompagna le Aldini Valeriani di Bologna, e oggi il Comune di Bologna chiede come noi di statizzare. Così come un istituto di Firenze. Sarà un caso che territori produttivi e competitivi come quelli richiamati in cui forte è il bisogno di formazione tecnica e il rapporto con il sistema economico chiedono che le scuole siano stabilmente inserite nel rilanciato ruolo della formazione tecnica.
E poi perché non avere l’ambizione che “eccezioni positive”, come tu definisci il Fermi, diventino regola positiva?
Spero non sia il tuo un pregiudizio verso la forma statale dell’istruzione. Modena, tutta la provincia, ha un buon livello di scuola statale tecnica e professionale (e non solo) con ricca offerta formative, buona dotazione di laboratori, buona qualità di insegnamento.
Come Provincia continueremo a lavorare perché il tutto il sistema, non solo questa o quella scuola, possa crescere e migliorare. Abbiamo detto di volere investire nel sapere e nell’economia della conoscenza, non ci stiamo ritirando. E abbiamo sottolineato le priorità dell’edilizia scolastica superiore (classi, palestre, laboratori), che stiamo realizzando, anche se le risorse non sono mai sufficienti rispetto ai bisogni, puntando sulla qualità e la crescita di tutto il sistema formativo. Siamo convinti non solo di poter conservare la qualità del Fermi (di cui abbiamo bisogno) ma di consolidarlo definitivamente nel sistema d’istruzione secondaria, facendone un altro tassello importante, insieme alle altre scuole dello Stato, di un ricco patrimonio per il nostro territorio.
Maurizio Maletti
vice presidente della Provincia di Modena
PS - Non comprendo il rapporto che fai con Promo, due realtà totalmente diverse per funzioni e costi. E che intendiamo tenere e qualificare entrambi.
Data comunicato | 2/6/2007 |
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Numero | 719 |
Ora | 12 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | Ufficio stampa |
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data di creazione: | sabato 2 giugno 2007 |
data di modifica: | sabato 2 giugno 2007 |