Comunicato stampa N° 921 del 13/07/2006
Un patrimonio di 41 milioni di euro, una spesa corrente annua di 21 milioni, circa 1.800 assistiti: sono le cifre salienti delle 37 Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza) che operano in provincia di Modena. Per loro si è aperta una fase di riorganizzazione che ne prevede la trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona. Questo passaggio comporta l’avvio di nuovi processi organizzativi.
Le 37 Ipab esistenti sono così distribuite sul territorio provinciale: 14 nel distretto di Modena, quattro a Carpi, due a Castelfranco Emilia, tre a Mirandola, cinque a Pavullo, cinque a Sassuolo, quattro a Vignola. Quella con il bilancio più consistente (dati 2004) è il Centro servizi integrati anziani (Cisa) di Mirandola con una spesa corrente di due milioni e 900mila euro, seguita dalla fondazione Marchi Rossi di Carpi (con due milioni di euro) che, secondo i dati disponibili, è anche la più patrimonializzata (otto milioni e 477 mila euro). L’utenza delle Ipab è così suddivisa: 778 anziani, 260 bambini di scuole dell’infanzia, 143 minori, 54 disabili e 531 utenti distribuiti in altri settori.
Il San Filippo Neri è una istituzione che ormai ha due secoli. Fondato dal Duca Francesco IV nel 1817 aggregando l’orfanotrofio di San Bernardino, sorto nel 1549, alla congregazione San Filippo Neri, istituita nel 1810, è alla dipendenze della Provincia di Modena in virtù delle deliberazioni del Consiglio provinciale assunte il 19 dicembre 1864, 9 e 10 gennaio 1865 e del regio decreto del 1 ottobre 1865; ha successivamente acquisito la qualificazione giuridica di istituto pubblico di assistenza e beneficenza (Ipab). Il primo statuto, proposto dal Consiglio provinciale, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna l’8 ottobre 1974.
Data comunicato | 13/7/2006 |
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Numero | 921 |
Ora | 13 |
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autore: | ufficio stampa |
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data di creazione: | giovedì 13 luglio 2006 |
data di modifica: | giovedì 13 luglio 2006 |