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Comunicato stampa N° 270 del 03/03/2006

adottato il piano provinciale del commercio \ 2
il dibattito: "ampio confronto" "e i centri storici?"

"Un Piano condiviso, frutto di un ampio confronto con tutte le categorie" secondo la maggioranza, come ha sintetizzato il consigliere Ds Ivano Mantovani. Un Piano che dimentica i centri storici e apre nuovi problemi al commercio nell’area di Sassuolo, secondo l’opposizione. E’ la sintesi del dibattito in Consiglio provinciale sul Piano del commercio nel corso del quale Mantovani ha anche affermato che il Piano rappresenta "una sfida per tutti, dai sindaci alle associazioni dei commercianti", mentre Lella Rizzi (Ds) ha parlato di "percorso innovativo di condivisione degli obiettivi, tra i quali anche la riduzione delle aree destinate alla grande distribuzione". Mauro Cavazzuti (Margherita) ha ripreso il tema della concertazione aggiungendo che serve anche un "controllo sulle dinamiche dei prezzi e sulla fase attuativa". Per Aldo Imperiale (Prc) "il ciclo di espansione dei grandi centri commerciali si è concluso, ora occorre razionalizzare la rete". Scelta condivisa da Walter Telleri (Verdi) anche perché "le grandi strutture consumano territorio ed energia".

Claudia Severi (FI) ha concentrato il suo intervento sulla situazione, definita drammatica, del commercio nei centri storici ("l’obiettivo primario devono essere i parcheggi") e sulla situazione di Sassuolo dove "un altro centro commerciale darebbe il colpo di grazia al centro". Lo stesso concetto, ma riportato alla realtà di Carpi, è stato ripreso da Enrichetta Annovi (FI) che ha ribadito la "grave e perdurante penalizzazione degli esercizi del centro storico", mentre Giovanna Bertolini (FI) ha accusato la Provincia di "avere disatteso le esigenze dei cittadini per un aumento degli esercizi alimentari in centro a Modena". Negativo anche il giudizio di Dante Mazzi (FI) per il quale si crea "una rendita di posizione per la grande distribuzione: solo chi è già presente sul mercato potrà allargarsi, questo è collateralismo, mentre i centri storici muoiono".

Anche per Cesare Falzoni (An) il Piano "è funzionale alla grande distribuzione che continua ad espandersi a danno dei centri storici", mentre Tomaso Tagliani (Udc) ha lanciato un appello a favore del commercio in montagna che ha bisogno soprattutto di "interventi concreti come sgravi fiscali e politiche di sostegno". Giorgio Barbieri (Lega nord) ha giudicato il Piano "non credibile", contestando anche la scelta di un nuovo centro commerciale tra Sassuolo e Fiorano. Un tema ripreso da Luca Caselli (An) che ha definito il Piano "il primo documento ufficiale che sancisce la nascita di una nuova coop a Sassuolo nell’area Cisa-Cerdisa". Su questo tema specifico l’assessore alla Programmazione Maurizio Maletti ha spiegato che a Sassuolo è previsto "un nuovo centro ma a condizione che si riorganizzi l’esistente che vede ben tre marche presenti con i requisiti necessari per potersi candidare. A questo punto deciderà il Comune". Sul tema dei centri storici Maletti ha ricordato che il Piano "si occupa esclusivamente di pianificazione sovracomunale e non di riqualificazione dei centri storici che rimane una competenza dei Comuni al pari delle politiche per gli esercizi medio-piccoli".

Il Piano commerciale, infatti, definisce la programmazione delle medio e grandi strutture di vendita, mentre per il vicinato e le medio - piccole strutture, cioè quelle fino a 800 o 1500 metri, nel caso dei centri che superino i 10 mila abitanti, sono i Comuni direttamente che, previa concertazione, possono consentire ampliamenti, accorpamenti e riqualificazioni.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
3/3/2006
Numero
270
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 3 marzo 2006
data di modifica: venerdì 17 marzo 2006