All’istituto d’arte Venturi, nella sede di via dei Servi a Modena, nella notte è crollato il controsoffitto di un laboratorio di computer grafica situato all’ultimo piano dell’edificio storico, un ex convento dei gesuiti del Seicento ristrutturato dieci anni fa. Il crollo è stato causato, secondo i primi accertamenti, dal sovrappeso di una struttura per impianti elettrici e acustici agganciata al soffitto a volta con cavetti d’acciaio e tasselli. Il soffitto è ad arelle, cioè una struttura storica in canniccio consolidato. Non sono stati danneggiati computer o altri strumenti tecnologici, conservati in un’altra aula.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, avvisati dal personale all’apertura della scuola, alle 7,30, insieme ai tecnici della Provincia e del Comune di Modena. La proprietà dell’edificio, infatti, è ancora del Comune che l’ha ceduto, per la gestione, in comodato gratuito alla Provincia cinque anni fa.

Sono in corso verifiche tecniche in una decina di aule indicate dai Vigili del fuoco e lunedì mattina la sede di via dei Servi dell’istituto sarà chiusa in attesa di definire il numero di aule disponibili. La scuola, comunque, assicura il preside Eugenio Sponzilli, sarà aperta regolarmente in tutte le altre sedi e, per quello che riguarda via dei Servi, già nel pomeriggio di lunedì e per i corsi serali. Gli studenti dell’istituto Venturi sono complessivamente 1158, circa 700 dei quali (33 classi) frequentano le lezioni in via dei Servi.

Le informazioni per l’organizzazione dell’attività scolastica saranno disponibili da lunedì 13 febbraio sul sito internet della scuola (www.isaventuri.191.it) e su quello dell’assessorato provinciale all’Istruzione (www.istruzione.provincia.modena.it).

Le verifiche tecniche sono coordinate dall’architetto Giuseppe Mucci, del Comune di Modena, già direttore dei lavori di ristrutturazione terminati nel 1996 quando l’edificio, che per circa due secoli, fino al 1973, era stato sede del liceo Muratori, venne assegnato all’istituto d’arte. Insieme all’architetto Mucci lavorano tecnici della Provincia e dell’impresa che eseguì i lavori.