Comunicato stampa N° 1591 del 17/11/2005
In provincia di Modena si stima una produzione di liquame portato sul suolo agricolo di poco inferiore ai due milioni e 200 mila metri cubi e un volume di letame di un milione e 170 mila metri cubi all'anno. Il peso vivo animale che produce tali volumi è complessivamente pari a 77 mila tonnellate (circa 110 mila bovini e 450 mila suini). In questo volume di reflui sono contenuti 7.400 tonnellate di azoto che, regolarmente autorizzate, vengono portate sul suolo con le operazioni di spandimento dei reflui zootecnici.
La superficie autorizzata allo spandimento in provincia è di circa 55 mila ettari di cui 46 mila in zona non vulnerabile e 9 mila in zona vulnerabile. In zona vulnerabile si possono spandere 170 chilogrammi per ettaro per anno di azoto di origine organica (reflui zootecnici), nelle zone non vulnerabili tale limite è elevato a 340.
Una parte significativa delle attività agro-zootecniche praticate in provincia risulta concentrata nella zona vulnerabile, cioè in un area dove per le caratteristiche idrogeologiche vi è un rischio di inquinamento delle acque sotterranee dovuto all’utilizzazione in agricoltura di liquami zootecnici ed altri fertilizzanti azotati. La zona vulnerabile più estesa è nella fascia pedo-collinare dove si trovano le conoidi dei fiumi Secchia e Panaro, cioè le aree di alimentazione delle falde sotterranee. In questa zona diventa sempre più indispensabile effettuare la distribuzione dei reflui zootecnici con estrema cura e precisione per salvaguardare le falde da possibili inquinamenti.
Da questa esigenza nasce il progetto di monitoraggio delle operazioni di spandimento di liquami e letami per le attività agricole ai fini di una riduzione dei rischi da inquinamento da nitrati nelle zone di conoide, più semplicemente riassunto nell’acronimo Mosaico.
Data comunicato | 17/11/2005 |
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Numero | 1591 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | giovedì 17 novembre 2005 |
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data di modifica: | lunedì 20 febbraio 2006 |