Comunicato stampa N° 1256 del 19/09/2005
"La decisione di vietare la caccia all’allodola è stata presa per proteggere una specie che in questi anni è in forte calo"
Lo afferma Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, rispondendo alle accuse, apparse sulla stampa, dei consiglieri provinciali di An che hanno definito il provvedimento "infondato e inopportuno".
Caldana ricorda che la decisione, proposta del Wwf, è stata discussa senza obiezioni dalla Consulta provinciale per l’attività venatoria e ha ottenuto il pare favorevole dell’Infs (l’Istituto nazionale per la fauna selvatica, organo tecnico scientifico di consulenza per gli enti locali).
Sul fatto che sia stata presa solo a Modena, Caldana ricorda che si tratta di una opportunità della legge regionale che permette alle Province, se ritenuto necessario, di applicare in modo restrittivo le regole del calendario regionale.
Oltre all’allodola, sono previste forme di tutela anche di starne e pernici rosse che sono protette in tutta l’area dell’Atc Modena 1 e Modena 3, mentre nel Modena-2 ne è proibita la caccia nelle aree che comprendono le zone destinate al progetto speciale di ripopolamento in corso dal 1992. Tali aree sono comprese nei Comuni di Savignano, Guiglia e Zocca e in parte in quelli di Spilamberto, Vignola, Castelvetro, Marano e Pavullo.
Nell’Atc Modena-2 pernice e starna sono cacciabili fino al 16 ottobre, ma non è possibile abbattere complessivamente più di due capi ogni giornata.
Durante il periodo di caccia, inoltre, per il merlo negli Atc Modena 1 e Modena 2 valgono le stesse limitazioni della preapertura: non più di cinque capi al giorno per cacciatore. La caccia al fagiano e alla lepre comune termina il 5 dicembre.
Data comunicato | 19/9/2005 |
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Numero | 1256 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | lunedì 19 settembre 2005 |
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data di modifica: | lunedì 20 febbraio 2006 |