Prende il via domenica 19 settembre la stagione venatoria che interessa circa diecimila doppiette di cui sette mila residenti nel modenese.

Dopo alcune giornate di preapertura agli inizi di settembre, limitate però alla fauna migratoria e solo in alcune zone, da domenica 19 settembre si potrà cacciare nei tre Atc modenesi anche la fauna stanziale, ovvero lepri, fagiani (cacciabili fino al 5 dicembre) e uccelli acquatici.

Per le due settimane successive si potrà cacciare al massimo fino alle ore 13 e solo nelle giornate di giovedì e domenica. Solamente nell’Atc Modena-2 fino al tramonto del sole si può effettuare la caccia d’appostamento alla selvaggina migratoria. Dopo queste due settimane, fino al 31 gennaio, il cacciatore potrà scegliere tre giornate settimanali con le quali programmare la propria attività.

Il calendario viene stabilito dalla giunta della Provincia di Modena sulla base di quello regionale.

"Per la prima volta - sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – abbiamo introdotto regole più severe rispetto al calendario regionale, per esempio limitando di molto la caccia a starne e pernici rosse, due specie che intendiamo reintrodurre nell’ambiente modenese. Il calendario comunque è frutto di un percorso che ha coinvolto tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di tutelare la natura garantendo lo svolgimento di questa attività sportiva".

Starna e la pernice rossa, infatti, per la prima volta sono protette in tutto l’Atc Modena-1 e Modena –3 e nel Modena-2 nelle aree che comprendono le zone destinate al progetto speciale di ripopolamento in corso dal 1992. Tali aree sono comprese nei Comuni di Savignano, Guiglia e Zocca e in parte in quelli di Spilamberto, Vignola, Castelvetro, Marano e Pavullo. Nel resto dell’Atc Modena-2 pernice e starna sono cacciabili fino al 16 ottobre e non è possibile abbattere complessivamente più di due capi ogni giornata.

Da venerdì 1 ottobre fino al 31 gennaio 2005, inoltre, si svolge la caccia al cinghiale. In questo periodo (per non più di tre mesi anche non consecutivi) gli Atc e le aziende faunistico venatorie possono svolgere tutte le forme di caccia al cinghiale previste dal regolamento (selettiva, girata e braccata).

Infine i fucili semiautomatici a canna liscia - in ottemperanza delle norme Unione europea - dovranno essere muniti di appositi limitatori di colpi che non potranno contenere più di due cartucce. Per la caccia alla selvaggina stanziale la Provincia ha introdotto per la prima volta il divieto all’uso e detenzione di armi a canna rigata.