La ricerca sugli "Esiti occupazionali" delle attività di formazione professionale è stata realizzata con centinaia di interviste a chi ha frequentato le attività formative tra il luglio del 2000 e il dicembre del 2001. Le interviste sono state realizzate a circa un anno dal termine dei corsi.

Nella formazione superiore risulta occupato l’88,3 per cento dei partecipanti ai corsi: uno su quattro è un lavoratore autonomo o un collaboratore coordinato e continuativo, gli altri sono dipendenti, un terzo dei quali a tempo indeterminato. Per quasi il 70 per cento degli occupati, inoltre, l’attività formativa è valutata molto o abbastanza coerente con il lavoro che sta svolgendo, mentre anche una buona parte di chi ritiene poco coerenti le competenze con il ruolo giudica il corso frequentato determinante per l’assunzione da parte dell’azienda.

Anche nel campo dell’inserimento e reinserimento al lavoro degli adulti (disoccupati e fasce svantaggiate) la percentuale di occupazione è del 90 per cento, con tre quarti delle persone impiegate con contratti di lavoro dipendente, la metà dei quali a tempo indeterminato. Il lavoro autonomo e le collaborazioni riguardano solo il 20 per cento degli occupati come addetti all’assistenza di base e il 15 per cento negli altri settori. Tra gli addetti all’assistenza di base, inoltre, nove su dieci dichiarano di svolgere attività coerenti con le competenze acquisite nel corso. Anche negli altri settori la quota è superiore al 50 per cento e, comunque, la metà degli intervistati ritiene che la frequenza del corso abbia influito sulla scelta dell’azienda ad assumerlo.

La maggior parte dei partecipanti ai corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo ha oggi un contratto di apprendistato o di formazione lavoro in settori coerenti con i corsi frequentati. I principali sono il meccanico, l’elettrico e l’edile. Anche in questo caso la metà degli intervistati ritiene che la frequenza del corso sia stata determinante per l’assunzione a parte dell’azienda.