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Comunicato stampa N° 597 del 09/06/2003

appennino, come cambia l’agricoltura in montagna – 1
meno aziende, 57% degli allevamenti bovini del modenese

Una azienda agricola su tre è situata in montagna: queste hanno una superficie media di oltre 14 ettari. Sull’Appennino è concentrato l’80 per cento delle aziende modenesi con colture dedicate a prati permanenti e/o pascoli: in quest’area si concentra il 56 per cento degli allevamenti di bovini. Questi ed altri dati sono contenuti nello studio "Agricoltura in montagna, analisi dei dati del 5^ Censimento generale agricolo" realizzato dalla Provincia di Modena.

"Il censimento generale dell’agricoltura – commenta Maurizio Maletti, assessore alla Programmazione e pianificazione territoriale della Provincia di Modena - ci consegna una fotografia dell’agricoltura modenese che si discosta notevolmente da quella scattata dieci anni prima mostrando l’evoluzione rapida di alcuni fenomeni. Appare con sempre maggiore forza la necessità di una programmazione del territorio che tenga conto delle trasformazioni, dei problemi dell’agricoltura modenese e, soprattutto, che sappia mettere in relazione il mondo agricolo con il tessuto economico più ampio e con le altre forme di utilizzo e salvaguardia dell’ambiente".

Superfici. In collina e montagna, solo un terzo della superficie territoriale complessiva è costituita da superficie agricola utilizzata (contro il 66 per cento registrato in pianura) e la quota di superficie totale occupata da aziende agricole raggiunge il 57 per cento (74,5 per cento nel restante territorio modenese). Invece nel modenese, mediamente, per ogni 100 ettari di superficie, circa 33 ettari sono destinati ad usi non agricoli, 51 ettari sono costituiti da superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole: la quota rimanente appartiene ad aziende agricole ma è occupata da arboricoltura da legno, da boschi, da superfici agrarie non utilizzate, da fabbricati, da cortili e strade poderali eccetera.

Le aziende. In Appennino sono 4.820 unità (il 32,8 per cento del totale che ammonta a 14.711) ed hanno registrato, rispetto all’ultimo censimento, una diminuzione pari al 35,5 per cento (meno 2.647 unità) mentre sul totale provinciale il calo è stato di 5.633 unità (-27,7 per cento). La superficie agricola complessiva è pari a circa 70 mila ettari, rappresenta il 39 per cento del totale modenese ed è costituita da superficie agricola utilizzata per il 58 per cento (oltre 40 mila ettari) percentuale nettamente inferiore alla media provinciale (76,4 per cento) e al valore relativo alla pianura (88 per cento).

Nell’area collinare-montana sono presenti le aziende aventi la superficie aziendale media più estesa (circa 15 ettari), mentre contemporaneamente la superficie agricola utilizzata media aziendale (8,37 ettari) risulta essere la più ridotta. In queste aree, del resto, risulta più elevato il peso delle aree boschive e delle superfici agricole non utilizzate.

"La costante riduzione del numero delle aziende – aggiunge l’assessore all’Agricoltura e alimentazione Enrico Corsini - l’aumento delle dimensioni aziendali, l’ulteriore abbandono dell’attività agricola in montagna, la specializzazione degli assetti produttivi sono tutte tendenze che, pur manifestandosi già a partire dagli anni sessanta, subiscono una forte accelerazione in questi ultimi dieci anni. L’agricoltura rimane un fattore importantissimo per l’economia montana, per la difesa del suolo, per la qualificazione ambientale".

Le colture.In collina e montagna, le aziende che coltivano seminativi sono 2.645 unità, con una superficie media, investita in questa tipologia di coltura, pari a 7,73 ettari. Il numero di aziende rientranti nell’area collinare-montana e che hanno terreni dedicati a prati permanenti e/o pascoli (3.019 unità, oltre l’80 per cento del totale provinciale) è diminuito, rispetto al 1990, di oltre il 20 per cento (-782 unità) ma la superficie dedicata, a questa coltivazione, è rimasta sostanzialmente invariata (oltre 18 mila ettari).

Ovviamente le 4.301 aziende con boschi situate nell’area collinare-montana rappresentano la maggioranza (83,5 per cento) delle aziende modenesi boscate e ricoprono oltre il 94 per cento del totale della superficie provinciale dedicata a questa forma di utilizzazione dei terreni: un terzo della superficie agricola complessiva delle aziende montane.

Allevamenti. La maggior parte (quasi il 56 per cento) degli allevamenti bovini modenesi (1.199 unità) è concentrato nell’area territoriale corrispondente alle tre comunità montane, con un numero di capi pari a 42.854 unità (il 39,2 per cento del patrimonio bovino provinciale). Rispetto al 1990, sono riscontrabili pesanti diminuzioni sia del numero di allevamenti (-48,0 per cento, -1.108 unità) che del numero di capi (-19,3 per cento, -10.281 unità), ma di intensità più contenuta rispetto a quelle registrate nel restante territorio provinciale.

L’allevamento suino è praticato in 187 aziende (il 38,6 per cento delle aziende modenesi con questo tipo di allevamento zootecnico) nelle quali è concentrato meno del 14 per cento del patrimonio suinicolo provinciale.

Il 42,4 per cento (2.368 unità) delle aziende modenesi con allevamenti avicoli è collocato nell’area collinare-montana e in esso è concentrato meno del 14 per cento del patrimonio avicolo provinciale (151.029 unità) formato in prevalenza da polli da carne e da galline da uova.

In collina e montagna continua ad essere maggiore il numero di galline da uova allevate rispetto ai polli da carne (squilibrio che però si è notevolmente attenuato rispetto al 1990) mentre a livello provinciale, durante l’ultimo decennio, i polli da carne sono diventati la tipologia di avicolo allevato più diffuso.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
9/6/2003
Numero
597
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: lunedì 9 giugno 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005