Comunicato stampa N° 820 del 26/07/2002
Servizi e strumenti finalizzati a favorire l'emersione del lavoro irregolare che caratterizza la comunità produttiva cinese attiva nel distretto del tessile-abbigliamento nonché la sua integrazione nel tessuto imprenditoriale locale. Sono questi i temi sui quali è possibile presentare progetti secondo quanto previsto dal bando di gara messo a punto dall’assessorato al Lavoro della Provincia di Modena per promuovere l’emersione del lavoro nero.
Per realizzare i progetti sono a disposizione 47 mila euro. Le offerte dovranno pervenire - all’ufficio archivio-protocollo in viale Martiri della Libertà 34 a Modena - entro e non oltre le ore 12 di giovedì 1 agosto 2002. Per informazioni rivolgersi al servizio politiche del Lavoro o telefonare allo 059/209.674 o 059/209.682 (e-mail politichelavoro@provincia.modena.it) .
Il progetto dovrà prevedere momenti informativi finalizzati a far conoscere agli imprenditori cinesi del tessile – abbigliamento le principali normative relative alla creazione e gestione dell'impresa e ai rapporti di lavoro mettendo a disposizione una mappatura dei servizi, dei punti di informazione, delle forme associative presenti sul territorio con particolare riferimento ai servizi specifici per le imprese, per i lavoratori, per il settore tessile. Prevista anche la produzione di un manuale bilingue su lavoro impresa e sistema socio-economico nonché momenti di formazione per mediatori culturali (italiani e cinesi) che dovranno operare direttamente sul territorio con i soggetti interessati nell’ambito del progetto di emersione del lavoro irregolare.
"Si è ritenuto opportuno – spiega Giorgio Razzoli, assessore al Lavoro della Provincia di Modena - favorire processi di emersione del lavoro irregolare per realizzare corrette forme di integrazione delle imprese a conduzione cinese nel tessuto socio-economico locale".
Negli ultimi anni nel modenese si è registrato un incremento del flusso migratorio dai paesi asiatici, e in modo prevalente dalla Cina riguardando anche piccoli imprenditori già attivi nel paese d'origine nel settore del tessile-abbigliamento. Queste presenze hanno prodotto consistenti creazioni di piccole imprese nel settore della confezione dei capi di abbigliamento, attive soprattutto nel settore della sub fornitura. I Comuni maggiormente interessati da questa dinamica (che si estende anche nel reggiano)) sono quelli di Carpi, Mirandola, Cavezzo e Novi.
"Accertamenti compiuti dalle amministrazioni competenti e recenti ricerche hanno rilevato – aggiunge Giorgio Razzoli - l'esistenza di gravi fenomeni di irregolarità nella conduzione delle imprese e nei rapporti di lavoro che rendono opportuni interventi come quello proposto. Tali pratiche consentono a queste imprese di operare forti ribassi nei costi di subfornitura con ripercussioni significative sull'equilibrio economico del distretto tessile e rilevanti problemi di contestuale concorrenza e integrazione con le altre piccole e medie imprese attive nel tessuto produttivo locale".
L’iniziativa è finanziata con risorse Fse, Fondo sociale europeo, che prevede la possibilità di realizzare azioni di formazione e consulenza per interventi di emersione dal lavoro nero e di rafforzamento della capacità delle imprese di partecipare a reti nonché azioni di sensibilizzazione e consulenza su opportunità, strumenti e vantaggi della riduzione del fenomeno del lavoro nero, rivolte sia agli imprenditori che a lavoratori.
L'intervento potrà prevedere il coinvolgimento dei Centri per l'impiego della Provincia (in particolare quelli più direttamente coinvolti nell'area interessata come quelli di Carpi, Mirandola e sede distaccata di Finale).
Data comunicato | 26/7/2002 |
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Numero | 820 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | venerdì 26 luglio 2002 |
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data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |