Consistente il ridimensionamento aziendale e della consistenza di capi registrato, dal 5^ Censimento dell’agricoltura, dal settore zootecnico. Le aziende con allevamenti bovini sono 2126, diminuiscono del 51,7 per cento mentre la consistenza del bestiame (107.100 capi) cala del 31,9 per cento.

Il comparto - segnato dal fenomeno Bse e dalla crisi del Parmigiano reggiano - registra un ridimensionamento anche della consistenza del bestiame più marcata in pianura dove le aziende diminuiscono del 57,2 per cento e i capi del 39,2 per cento e in collina dove il calo delle aziende è del 49,9 per cento, quello dei capi è del 30,8 per cento, mentre in montagna a fronte di un ridimensionamento delle aziende del 47,5 per cento si registra un calo della consistenza dei capi di solo il 16 per cento, a conferma di un radicamento dell’allevamento bovino in questa zona e segnalando l’affermarsi di una profonda ristrutturazione aziendale negli ultimi dieci anni, con la scomparsa degli allevamenti piccoli e non competitivi.

Le aziende con allevamenti suini sono 466 contro le 1082 del censimento 1990 (il 59,9 per cento in meno) la consistenza del bestiame, invece, diminuisce del 10,3 per cento, anche per i suini si può ipotizzare un fenomeno di concentrazione della consistenza in allevamenti più grandi, infatti, il numero medio di capi suini per azienda è 1691,4.

Osservando i dati territoriali, la pianura perde il 27,2 per cento delle aziende, ma solo il 6,2 per cento dei capi, la collina perde il14,4 delle aziende e il 20 per cento dei capi ed in montagna le aziende calano del 16,4 per cento e i capi del 31,5 per cento. Il fenomeno di concentrazione si colloca, quindi, in pianura: per collina e montagna la riduzione aziendale corrisponde ad una riduzione spesso maggiore della consistenza dei capi.