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Comunicato stampa N° 697 del 20/06/2001

il bilancio ambientale del distretto ceramico / 2
imprese sempre più ecologiche, emergenza traffico

Le imprese ceramiche ha un impatto sempre minore sull’ambiente, soprattutto grazie alle innovazioni tecnologiche e agli investimenti effettuati negli ultimi anni per ridurre il carico inquinante. Il problema ambientale principale del distretto ceramico rimane la presenza di polveri nell’aria, dovuta soprattutto al traffico veicolare. E’ questa in sintesi la conclusione dell’analisi della qualità ambientale del distretto ceramico eseguita dall’Arpa e presentata durante il convegno a Rubiera.

Aria - La rete di monitoraggio dell’aria, nel corso del 1999, ha rilevato 119 episodi di superamento delle emissioni di polveri soprattutto nella centralina di Sassuolo, situata nei pressi della stazione ferroviaria, e in quelle poste nei villaggi industriali a Spezzano di Fiorano e Solignano di Maranello. Le emissioni civili rappresentano il 6 per cento del totale, mentre quelle industriali il 15 per cento, il resto è dovuto al traffico. I 1596 depuratori delle imprese mantengono pulite la totalità delle emissioni in atmosfera, ma, secondo Vittorio Boraldi, dell’Arpa di Modena e coordinatore della ricerca "occorre potenziare e adeguare l’attuale rete di monitoraggio per rilevare ulteriori parametri, come le polveri più fini". Tra gli altri inquinanti rilevati il biossido di azoto risulta nella norma, il piombo e fluoro (quest’ultimo direttamente ricollegabile alla industrie ceramiche) sono presenti in quantità irrilevanti e comunque in costante calo, grazie all’innovazione tecnologiche nel ciclo produttivo.

Acqua - Le nuove tecnologie, tra queste l’introduzione della verniciatura a secco, hanno contribuito in modo determinante a ridurre il consumo di acqua. La qualità delle acque sotterranee risulta discreta, specie nell’area prossima del Secchia, dove si fa sentire l’azione di "ricarica fluviale". Le acque superficiali sono sufficienti lungo il Secchia, ma scadenti nei torrenti Fossa di Spezzano e Tresinaro.

"La depurazione è buona – afferma Boraldi – ma da sola non è sufficiente a per migliorare la qualità delle acque, occorre migliorare. E’ necessario migliorare i rilievi sull’efficienza depurativa e dei reflui civili".

Effetto serra - Quanto contribuisce il distretto ceramico all’effetto serra? La ricerca rivela che in tutta l’area vengono scaricati nell’atmosfera ogni anno circa due milioni e 500 mila tonnellate di anidride carbonica, causa principale del surriscaldamento dell’atmosfera. Le emissioni si erano ridotte negli anni ’80 ma sono di nuovo in aumento dal 1996 a causa del forte aumento della produzione di piastrelle.

Ogni abitante del distretto contribuisce a immettere 14 tonnellate annue, mentre a livello regionale la quota scende a tratto tonnellate e a livello nazionale. Dalla ricerca emerge che sono ancora da bonificare 18 siti inquinati da fanghi ceramici, di cui 14 nel comune di Casalgrande e 4 in provincia di Modena.

Elettrosmog - Un capitolo è dedicato all’elettrosmog. I ripetitori radio/tv sono presenti soprattutto in territorio reggiano. I rilievi dell’Arpa condotti in questi ultimi anni hanno evidenziato il superamento dei limiti di legge negli impianti situati a nel comuni di Scandiamo e Viano.

Rumore - Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, esistono soprattutto rilevazioni a seguito di segnalazioni. Dopo l’entrata in vigore, nel 1999, della legge sull’inquinamento acustico, la maggior parte dei comuni devono ancora completare la prevista zonizzazione acustica del territorio, con la definizione dei limiti massimi consentiti. La ricerca si limita a rilevare l’unico dato oggettivo utilizzabile: le lamentele pervenute ai Comuni. Nel 1998 il 30 per cento di queste hanno riguardato le industrie ceramiche.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
20/6/2001
Numero
697
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: mercoledì 20 giugno 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005