Comunicato stampa N° 888 del 01/07/2005
Un milione e 200 mila euro di capitale sociale più un finanziamento di 700 mila euro garantito per tre anni, tre milioni e mezzo di attività stimata annualmente, una struttura agile governata da un consiglio d’amministrazione di appena 7 membri (tra cui scegliere il presidente) in rappresentanza di enti pubblici, mondo delle imprese, università, banche e fondazioni bancarie. E’ questa la carta d’identità del Soggetto unico per l’innovazione e la ricerca che unificherà – attraverso un processo di fusione per incorporazione – Democenter e Consorzio Sipe. Quello che nascerà in estate – entro luglio le assemblee straordinarie dei due soggetti sono chiamate a deliberare aumento di capitale e fusione, così come le rappresentanze degli altri Enti – avrà una duplice missione: quella di trasferire conoscenze e tecnologie da università e centri di ricerca verso le imprese modenesi, ma anche di valorizzare le conoscenze e competenze del territorio e del sistema produttivo modenese verso l’esterno. Dovrà inoltre essere il punto di eccellenza del distretto dell’Alta Meccanica promosso dalla Regione Emilia Romagna. Fra le due strutture è stato condiviso un piano industriale che individua gli obiettivi, gli strumenti e la struttura organizzativa che dovrà caratterizzare l’attività del Soggetto Unico.
Al termine del processo di fusione per incorporazione e dell’aumento di capitale (che arriverà a 1,2 milioni di euro del nuovo soggetto a fronte dei 255 mila euro di Democenter e i 120 di Sipe), la compagine societaria sarà così suddivisa: una quota del 45 per cento al mondo delle imprese (Camera di Commercio, associazioni di categoria, imprese), 40 per cento agli enti locali (15 per cento il Comune di Modena, 18 per cento la Provincia, il restante 7 per cento agli altri Comuni), 9 per cento Università di Modena e Reggio e sistema della ricerca, e la quota rimanente, di poco superiore al 6 per cento, a banche e fondazioni bancarie. I sette membri del consiglio d’amministrazione verranno indicati dal sistema economico (due consiglieri), dagli enti locali (tre), un rappresentante ciascuno dall’Università e dal mondo bancario.
Il nuovo centro per l’innovazione avrà una struttura lavorativa più snella rispetto alla somma delle due attuali, composta da personale stabile e flessibile per garantirsi stabilità ed opportunità di collaborazioni ad altissimo livello.
Data comunicato | 1/7/2005 |
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Numero | 888 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | venerdì 1 luglio 2005 |
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data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |