Comunicato stampa N° 732 del 01/06/2005
Insieme alla ricerca sulla sostenibilità, la Provincia ha presentato nell’incontro di mercoledì 1 giugno, anche una indagine sullo sviluppo urbano nel modenese sulla base dei dati contenuti nei piani regolatori sulle superfici destinate all’urbanizzazione.
Il territorio occupato da aree residenziali o produttive è passato da 17 mila ettari nel 1986 a oltre 20 mila nel 2003. Dal 1996, inoltre, ogni anno vengono "rubati" all’agricoltura circa 350 ettari di terreno, con un forte accelerazione negli ultimi anni.
La zona con un incremento maggiore è quella centrale che da sola ha assorbito il 67 per cento degli aumenti degli ultimi sei anni.
Crescono di più i piccoli centri (quelli con meno di 2000 abitanti) rispetto alla città di Modena e ai comuni maggiori.
L’occupazione del suolo è trainata dalle zone prevalentemente residenziali (il 46 per cento del totale) anche se queste sono in leggero in calo rispetto alle destinazioni produttive.
Infatti sono cresciute a gran ritmo le aree produttive manifatturiere sia nella bassa (in particolare a Finale, Mirandola, Novi e Medolla) che in montagna (in testa Pavullo, Montese e Zocca) mentre nella fascia centrale sono esplose le aree destinate al terziario (in particolare a Modena, Fiorano e Soliera).
Negli ultimi anni, tuttavia, si avvertono i primi segnali di una controtendenza: aumentano le aree sottoposte a tutela ambientale e anche nei piani regolatori sono sempre più frequenti le previsioni di deindustrializzazione, con diverse vecchie aree industriali che passano ad altra destinazione, spesso perché inglobate nel tessuto urbano.
Ora il "motore" della crescita urbana è rappresentato prevalentemente dai "servizi di interesse collettivo" come le scuole, strade e strutture pubbliche.
Data comunicato | 1/6/2005 |
---|---|
Numero | 732 |
Ora | 12 |
chiusura della tabella |
data di creazione: | mercoledì 1 giugno 2005 |
---|---|
data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |