Comunicato stampa N° 489 del 21/8/2013
Con gli investimenti sull'efficienza energetica e le modalità di gestione introdotte negli ultimi anni che hanno migliorato le prestazioni ambientali ed energetiche, il termovalorizzatore di Modena da impianto di smaltimento dei rifiuti ora viene classificato, sulla base dei regolamenti e delle norme europee, come impianto di recupero energetico. E con la nuova qualifica (denominata dai regolamenti Ue "R1"), per legge vengono meno i vincoli territoriali di conferimento dei rifiuti urbani ma rimane la priorità per la gestione dei rifiuti solidi urbani del bacino provinciale modenese.
La nuova classificazione è stata recepita nel provvedimento di modifica dell'Autorizzazione integrata ambientale approvato il 14 agosto dalla Provincia, con il parere favorevole del Comune di Modena e di Arpa, su richiesta del gestore Hera, in tempo rispetto alla scadenza di legge del 18 agosto entro la quale la Provincia avrebbe dovuto rispondere alla domanda presentata da Hera.
Le verifiche effettuate nei mesi scorsi di un ente certificatore esterno, alle quali si sono aggiunti i controlli dell'Arpa, hanno evidenziato che l'impianto di via Caruso raggiunge almeno il 60 per cento della massima energia recuperabile dai rifiuti, limite oltre il quale un impianto di smaltimento viene considerato, appunto, di recupero dei rifiuti a fini energetici, mutandone la sostanza giuridica. E tra le conseguenze figura anche il decadere dei limiti territoriali di provenienza dei rifiuti urbani.
«Con la nuova autorizzazione - sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena - la Provincia ha preso atto di questo nuovo scenario e non potevamo fare altrimenti. Dovevamo dare una risposta nei termini previsti per evitare la procedura del silenzio-assenso confermando tutte le prescrizioni già previste in particolare quella che assegna la priorità al soddisfacimento dei bisogni del territorio provinciale. Da parte di Hera, inoltre c'è l'impegno assunto con gli enti locali di non prevedere lo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori regione, in linea con il concetto di ambito regionale, che ha sostituito quello provinciale, come previsto dal Piano regionale rifiuti in corso di eleborazione e di cui si sente già la carenza».
Restano confermati tutti i limiti imposti dalle precedenti autorizzazioni sia sulle emissioni in atmosfera che sulle tipologie dei rifiuti che possono esser smaltiti che sui quantitativi che restano di 240 mila tonnellate, anche se la potenzialità tecnica dell'unica linea oggi funzionante arriva a 180 mila tonnellate, dopo la rinuncia del gestore alla realizzazione della nuova linea da 60 mila tonnellate di rifiuti (la cosiddetta "terza"). Nel 2012 nell'impianto di Modena sono state bruciate 127 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani a cui si aggiungono 50 mila e 300 tonnellate di rifiuti speciali (industriali).
Confermati, infatti, anche il tetto ai rifiuti speciali per la linea attiva fissato a 50.400 tonnellate all'anno, le riduzioni delle emissioni dei flussi di massa di tutti gli inquinanti e dei valori limite in concentrazione di diverse sostanze (tra cui polveri, metalli e diossine) misurate con un parametro di controllo innovativo che lega il fattore di emissione alla quantità dei rifiuti; confermate le modalità di monitoraggio in continuo del mercurio e tutte le prescrizioni gestionali sull'uso dell'acqua.
Già con l'Autorizzazione integrata ambientale del 2009 la Provincia aveva introdotto dei limiti alle emissioni più severi alle quantità complessive che l'impianto aveva "diritto" di emettere in base alla normale legislazione ambientale. Una novità nel panorama europeo e nazionale che non cambiano con la nuova autorizzazione.
Data comunicato | 21/8/2013 |
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Numero | 489 |
Ora | 15 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | ufficio stampa |
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data di creazione: | mercoledì 21 agosto 2013 |
data di modifica: | mercoledì 21 agosto 2013 |