Comunicato stampa N° 351 del 2/7/2013
Sono ormai diverse decine i rondoni salvati e curati in queste ultime settimane dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena. Questo, infatti, è il periodo della riproduzione e i piccoli, alle prime prove di volo, spesso cadono a terra senza riuscire più a ripartire. E ogni giorno arrivano al Centro numerose chiamate di cittadini che segnalano piccoli rondoni in difficoltà, diverse anche nel centro storico di Modena.
I volontari intervengono, portano gli animali nella sede del Centro in via Nonantolana 1217, li rifocillano, li curano per liberarli dopo averli inanellati sulla base di un accordo con Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale).
Il rondone comune è una specie molto diffusa nel modenese; si tratta di un potente migratore che sverna a sud dell'equatore. Raggiunge i nidi a fine aprile e dopo essersi riprodotto, già all'inizio di agosto, non è più presente nelle aree riproduttive.
Il rondone è considerato una sorta di "insetticida" naturale molto prezioso per l'ambiente e l'equilibrio ecologico.
Non a caso nell'antichità l'uomo cercava di attrarre questi uccelli nei pressi delle case coloniche per difendere le colture agricole proprio dall'invasione di insetti. Le tipiche torri rondonaie, molto frequenti nell'architettura modenese, sono un esempio di questo rapporto.
Il Centro opera sulla base di una convezione con la Provincia di Modena per il recupero e il salvataggio della fauna selvatica.
Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici: 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.
Data comunicato | 2/7/2013 |
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Numero | 351 |
Ora | 13 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | ufficio stampa |
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data di creazione: | martedì 2 luglio 2013 |
data di modifica: | martedì 2 luglio 2013 |