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Comprensorio del Cimone: capitale regionale dello sci |
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Il trekking invernale non può spaziare ovunque sulla montagna, per gli ostacoli e i pericoli frapposti dalla neve. Certo, per gli esperti, resta la possibilità di arrampicarsi con ramponi e piccozza o di raggiungere le cime lungo gli itinerari di sci-escursionismo o di sci-alpinismo. Ma per la grande massa degli appassionati della neve restano due opportunità più "protette": lo sci di fondo e di discesa.
L'Appennino modenese ha una consolidata tradizione per lo sci di discesa. Dai cinque punti di accesso del Comprensorio del Cimone (Passo del Lupo, Lago della Ninfa, Cimoncino, Polle, Montecreto), si dipartono 50 km di piste collegate a "carosello" (20 dei quali innevati con neve programmata), servite da 24 impianti di risalita (la funivia e la seggiovia quadriposto che portano da Passo del Lupo a Pian Cavallaro ai piedi del Cimone, più 3 seggiovie triposto, 6 biposto e 13 skilift) accessibili con skipass unico. Sull'altro versante del Cimone si trovano le piste di Doccia di Fiumalbo; inoltre c'è possibilità di sciare alle Piane di Mocogno e a Piandelagotti. Lo sci di fondo ha radici meno profonde nel modenese, fatta eccezione per la zona di Frassinoro, che diede un grande campione a questo sport. Nonostante ciò, nella fascia appenninica della provincia, si trovano ben 12 centri di sci di fondo, che offrono itinerari diversi per lunghezza e difficoltà. Tre fanno parte del Comprensorio del Cimone: Le Polle di Riolunato, il Lago della Ninfa di Sestola e il Circolo di Fanano; un quarto è nella vicina valle di Ospitale, attorno a Capanna Tassoni. Troviamo gli altri a Frassinoro (Tonino Biondini), Piandelagotti (Bosco Reale), S. Anna Pelago (Piana dell'Acqua Chiara), Barigazzo (Ducale Vandelli), Lama Mocogno (Piane di Mocogno), Pavullo (Campo di Aviazione), Serramazzoni (La Fondaccia), Montecreto (Cervarola). |
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