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Comunicato stampa N° 1155 del 23/10/2002

ripetitori radio tv / 1 - la mappa delle zone a rischio
mercoledì 23 ottobre si discute il piano di risanamento

Sono 83 i siti modenesi dove sono presenti impianti per la trasmissione radio e tv. Di questi 24 sono in pianura (di cui 21 in area urbana), 12 nella prima fascia collinare e 47 in alta collina e montagna. In questi siti funzionano 128 frequenze televisive, 113 radio e 117 collegamenti con ponti radio. Gli impianti vengono utilizzati praticamente da tutte le emittenti tv nazionali, dai network radiofonici e dalle emittenti locali.

Di questi siti 20 dovranno essere trasferiti perché, come stabilisce la legge regionale, si trovano su edifici vietati, o in aree non idonee o nel raggio di 200 metri dei cosiddetti "ricettori sensibili": scuole, ospedali e strutture assistenziali (vedi comunicato n. 1156).

E’ questa la fotografia che emerge dalla prima indagine sui ripetitori radio tv nel modenese elaborata dai tecnici di Provincia, Arpa e Azienda Usl e che è stata presentata, mercoledì 23 ottobre, in occasione della prima Conferenza provinciale di pianificazione, la sede di concertazione, prevista dalla legge regionale, che dovrà avviare le procedure per il piano di risanamento.

Alla Conferenza hanno partecipato Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione, Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente, i rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni, Regione Emilia Romagna, Province Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Lucca, Pistoia e Mantova, i Comuni e le Comunità montane modenesi e degli enti di gestione dei parchi del Frignano, Sassi di Roccamalatina e Cassa di espansione del Secchia.

"Occorre intervenire – afferma Maletti – a tutela della salute dei cittadini. La legge regionale stabilisce un percorso rigoroso nel rispetto delle esigenze dei gestori in un settore delicato e di grande utilità pubblica".

Un percorso, però, che "rischia di venire vanificato – aggiunge Giovanelli – da un recente decreto del ministro Gasparri che riduce di molto la capacità di intervento degli enti locali secondo una logica neocentralista". (vedi comunicato n. 1157).

Il percorso avviato con la Conferenza si concluderà con il risanamento delle situazioni a rischio. Compito dell’organismo, infatti, sarà quello di definire un piano, in accordo con i soggetti e le associazioni interessate dal problema, per la rilocalizzazione nelle aree che saranno individuate nel territorio provinciale, secondo le regole stabilite dalla legge regionale.

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
23/10/2002
Numero
1155
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: mercoledì 23 ottobre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005