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Comunicato stampa N° 1052 del 27/09/2002

perequazione territoriale in tre comuni della bassa
nuove aree produttive, come condividere costi e benefici

)Nella programmazione urbanistica è possibile superare la frammentazione degli insediamenti riducendo al minimo il consumo del territorio. I Comuni, però, debbono condividere, volontariamente e in modo solidale, costi e benefici dello sviluppo delle singole municipalità). Il riferimento a questa prospettiva lo ha evidenziato l’assessore alla Pianificazione territoriale della Provincia Maurizio Maletti, aprendo il convegno sul tema della )Perequazione territoriale) che si è svolto a Modena venerdì 27 settembre presso il Teatro San Carlo.

Durante la giornata di studio – realizzata dalla Provincia di Modena e dall’Istituto nazionale di urbanistica – sono stati illustrato i risultati di una ricerca – la prima a livello nazionale - che è andato a definire un modello concreto (urbanistico, amministrativo, giuridico e ambientale) di perequazione territoriale applicato ad un insediamento produttivo a cavallo tra i Comuni di Cavezzo, Medolla e San Prospero. La simulazione prende in considerazione una possibile area produttiva compresa tra la Sp 5 e la Statale 12, nei pressi della località Cappelletta del Duca. Lo studio ha analizzato, partendo dalla misurazione preventiva di precisi indicatori di costo (traffico, richiesta di servizi, alloggi eccetera) e di beneficio (oneri di urbanizzazione, Ici, Irap, compartecipazioni all’Irpef eccetera), le compensazioni necessarie affinché nell’operazione urbanistica di realizzazione di un insediamento produttivo siano equamente distribuiti su tutte le municipalità oneri e onori. )Il sistema della fiscalità locale – spiega l’assessore Maurizio Maletti - si regge su imposte che rendono non indifferenti le scelte urbanistiche di un singolo Comune. Questo implica il rischio, per altro legittimo, di una eccessiva proliferazione e duplicazione di insediamenti, produttivi e abitativi, che oggi sono linfa vitale per le entrate di risorse delle municipalità).

Un patto di )governo del territorio), con durata di 10-15 anni, assicura su base volontaria uno sviluppo sostenibile del territorio senza che si creino tra aree omogenee svantaggi o vantaggi nello sviluppo.

)Con questo studio – conclude Maletti - si è dimostrato che non è solo teorica la perequazione territoriale, ma è anche possibile. Fornendo un modello percorribile auspichiamo un governo del territorio più ampio della singola dimensione comunale: con i necessari adattamenti questo modello, infatti, potrebbe essere un utile strumento di lavoro per Associazioni o Unioni di Comuni.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
27/9/2002
Numero
1052
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 27 settembre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005