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10 marzo 2013

Riannodare i fili della storia

Cinque Castelli gravemente danneggiati dal sisma Crolli, cedimenti e spazi inagibili: le ferite riportate a Finale Emilia, San Felice, Mirandola, Carpi e Soliera

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La situazione più seria, dal punto di vista strutturale è quella dei castelli di Finale e San Felice, ma anche il castello di Mirandola, quello di Soliera e il Palazzo dei Pio a Carpi hanno riportato danneggiamenti seri in seguito al sisma.

Nel Castello delle Rocche di Finale il mastio è crollato e le tre torri sono state lesionate, nonostante le due recentemente restaurate hanno resistito. Anche il Torresino è stato danneggiato. La Torre dei Modenesi, appartenente allo stesso complesso fortificato, è caduta. In accordo con la Soprintendenza è stato definito un protocollo ad hoc, che prevede il recupero selettivo secondo le modalità di uno scavo archeologico per consentire la divisione e catalogazione dei detriti, in vista di una sua ricostruzione. Da questa operazione di recupero sono riemersi numerosissimi reperti archeologici, utili per la ricostruzione della vita quotidiana dell'antica Finale. Lo Studio Pier Luigi Cervellati di Bologna ha realizzato un progetto per la ricostruzione della Torre che verrà presentato al Salone del Restauro di Ferrara.

Inagibile anche il Castello dei Pico di Mirandola, complesso che ospitava il museo Civico, la mostra permanente del biomedicale, l'auditorium e alcune sale espositive e, al piano terra, l'Ufficio di Promozione turistica.

Fortemente compromesso a causa del sisma, sono state terminate le opere di messa in sicurezza; prossimamente saranno affidati i lavori per il recupero della struttura.

Grave anche la situazione della Rocca Estense di San Felice sul Panaro:  nel corpo di fabbrica centrale - con l'Archivio Storico, la Sala Consiliare, la sede del Gruppo Studi, il Museo Civico Venturini - il tetto è stato staccato, sollevato e spostato durante il primo sisma; nel secondo sisma del 29 maggio si è sgretolato. Così è stato anche per l'ingresso col ponte levatoio. Il Torrione centrale, consolidato, appare come contorto ed è stato messo in sicurezza con un'imbragatura. Un'altra torre presenta una grossa crepa. Messo in sicurezza anche il Torrione della Rocca, che presenta gravi crolli interni. Parzialmente crollate le altre quattro torri, coperte con teli di nylon per preservarle dall'acqua e dalle intemperie. Le sale interne non presentano grossi crolli dal momento che il fabbricato più grande, con la Sala Consiliare, ha resistito, anche se le infiltrazioni d'acqua possono comprometterne la stabilità. Anche il borgo medievale è stato fortemente colpito. Inoltre, sono crollate le tre torri di cinta.

Per quanto riguarda il Palazzo dei Pio a Carpi, il terremoto ha provocato lesioni tra le componenti orizzontali e verticali, tra le volte e gli archi di sostegno, tra le strutture portanti e le superfici di intonaco decorato, spesso distaccandole.

I danni principali sono stati rilevati a pinnacoli, merli e camini e alle coperture nelle tre torri del Palazzo (torre del Passerino, dell'Orologio e degli Spagnoli), nelle volte dei grandi loggiati del museo - a esclusione di quelle consolidate dopo il sisma del 1996 - e nei livelli superiori dell'area dell'Archivio storico e dei Musei. I danni si sono sostanzialmente manifestati con crolli e gravi lesioni degli elementi murari esterni, danni alle coperture, fessurazioni e cavillature nei sistemi voltati, cedimenti di strutture lignee nei tetti, lesioni di piattabande, archi e nelle murature di laterizio pieno, cedimenti nei laterizi di appoggio di travi e capriate lignee. Danni ingenti alle superfici affrescate e decorate. In più punti ci sono stati cadute e distacchi di porzioni d'intonaco. Nell'immediato sono state attivate con finanziamenti della Protezione Civile opere di somma urgenza per la salvaguardia dell'incolumità pubblica, di messa in sicurezza e per consentire di riaprire alcuni spazi degli istituti culturali che hanno sede nel Palazzo. Nella Torre dell'Orologio sono state realizzate cerchiature con curve di acciaio; nella Torre del Passerino, oltre alla rimozione di pinnacoli e di un merlo, sono state realizzate cerchiature e puntellamenti; nelle Logge del primo ordine sono stati eseguiti rinforzi con fibre di carbonio. Questi interventi hanno consentito la riapertura al pubblico del Castello dei Ragazzi e dei Musei, nell'area degli appartamenti rinascimentali ai piani ammezzato e primo.

Sia nel Palazzo che nel Torrione degli Spagnoli sono previsti ulteriori due interventi di ripristino della copertura mediante la risistemazione dei manti in coppi e di interventi di somma urgenza sulle superfici affrescate. Per riaprire anche gli spazi dell'ultimo livello del Museo della Città e della sommità delle due torri ora inagibili, è in corso di redazione un progetto strutturale definitivo, mentre per il Torrione degli Spagnoli (di proprietà demaniale) la situazione rimane tuttora da definire.

Anche il Castello Campori di Soliera ha riportato lesioni alle murature e alle volte del piano nobile. In particolare sono parzialmente crollate due volte nell'ala est, gravemente danneggiate tutte le altre, compresa la volta dello scalone monumentale che conduce al piano nobile. Tra luglio e settembre sono stati effettuati puntellamenti interni di tutti i locali del piano primo. Per quanto riguarda la torre dell'orologio e la torre sud-est, hanno riportato gravi fessurazioni sulle murature esterne, messe in sicurezza grazie all'intervento dei vigili del fuoco. Al piano inferiore la biblioteca è stata riaperta al pubblico a settembre dopo la messa in sicurezza delle volte del piano superiore. Attualmente il piano nobile e lo scalone monumentale settecentesco - il settore più cospicuo del Castello - rimangono inagibili.

Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e web
fonte: Ufficio stampa
data di creazione: martedì 26 marzo 2013
data di modifica: martedì 26 marzo 2013