Le indicazioni fornite dalla giunta della provincia di Modena per la definizione del progetto di statizzazione del Fermi riguardano sia la qualità della didattica sia la situazione del personale. In particolare, il documento approvato sottolinea la necessità di «valorizzare la qualificata tradizione di formazione tecnica dell’istituto Fermi sviluppatasi nei 50 anni di attività in simbiosi con i processi di modificazione del tessuto industriale locale» e impegna l’amministrazione a «individuare le strategie e le condizioni per garantire gli alti standard qualitativi che la scuola ha dimostrato di avere» oltre a «confermare gli attuali indirizzi di studio».

Rispetto al personale, la giunta indica la necessità di «valutare le condizioni per assicurare continuità nella dirigenza scolastica dell’istituto al fine di supportare il percorso di statizzazione con continuità e competenza».

E allo scopo di «garantire la qualità della didattica e la valorizzazione delle competenze professionali sedimentate nell’istituto», il documento indica che l’obiettivo«va conseguito, da un lato, assicurando la stabilità del personale di ruolo in servizio presso l’istituto tecnico “E. Fermi”, anche attraverso un meccanismo che ne preveda la permanenza negli organici nella Provincia oppure il trasferimento graduale negli organici dello Stato, dall’altro, studiando, insieme alle organizzazioni sindacali, meccanismi funzionali a riconoscere il servizio maturato dal personale precario che da anni presta servizio al Fermi».

Nella decisione assunta dalla giunta si propone, infine, «che lo Stato subentri a ogni situazione “scoperta” (supplenze brevi, personale dimissionario ed incrementi di classe)».