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10 ottobre 2018

La manovra antismog

I provvedimenti di blocco dei veicoli più inquinanti dal 1 ottobre al 31 marzo; le domeniche ecologiche e gli ecobonus per la rottamazione dei veicoli privati e commerciali

Il blocco alla circolazione, nei Comuni che hanno sottoscritto il Pair 2020, riguarda gli autoveicoli veicoli diesel fino all'euro 3, benzina fino all'euro 1 e i ciclomotori pre-euro.

I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche e si estendono alle altre domeniche in caso di superamento per più di 4 giorni dei livelli di pm10 nell'aria. Sono interessate da queste limitazioni 30 città dell'Emilia-Romagna: 19 tra capoluoghi di provincia o comunque aree urbane con oltre 30 mila abitanti - in ordine alfabetico Bologna, Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo) - e gli 11 centri dell'agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa. ha aderito volontariamente all'accordo. Altri comuni anche di altre province l'hanno chiesto.

L'attuazione delle misure del Pair 2020 è affidata all'adozione di apposite ordinanze da parte dei sindaci dei Comuni interessati. Sul sito regionale "Liberiamo l'aria" (www.liberiamolaria.it) saranno tempestivamente pubblicate, comune per comune, tutte le informazioni per i cittadini, con i testi delle ordinanze, i dati in tempo reale, le mappe, le misure emergenziali e le deroghe in vigore. Tra queste ultime, ricordiamo, il via libera alla circolazione per i mezzi alimentati a metano, gpl, elettrici, ibridi e quelli che viaggiano con almeno 3 persone a bordo, se omologati per 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologati per 2 o 3 posti a sedere (car pooling).

Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o "caldaiette" con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe "1 stella".

Il divieto si applica però solo per l'uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio.

Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commerciali: nessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque, ecc. 

Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all'acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. Previsti anche fondi per la rottamazione dei veicoli privati e commerciali più inquinanti.

Proprietà dell'articolo
autore: ufficio stampa
data di creazione: mercoledì 10 ottobre 2018
data di modifica: giovedì 11 ottobre 2018