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30 novembre 2009

Giornata contro l’AIDS

1 dicembre giornata mondiale contro l'Aids A Modena nel 2008 51 nuovi casi

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Sono 51 i nuovi casi di infezione da Hiv notificati nel 2008 in provincia di Modena. E' l'Ausl di Modena a rendere noto questo dato, in occasione della giornata mondiale contro l'Aids.

La trasmissione per via sessuale è di gran lunga la prevalente in provincia. Aumenta l'età delle persone che contraggono il virus e cresce anche il numero degli extracomunitari coinvolti. Il contagio riguarda soprattutto gli eterosessuali, con un'età sempre più elevata. I numeri sono stati forniti dall'Osservatorio provinciale sull'infezione Hiv, gestito da Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena: "considerando l'intero periodo di attività dell'Osservatorio a partire dal 1985 - recita il rapporto - il numero totale di notifiche è stato di 1.956, di cui 1.377 uomini e 579 donne. Nell'ultimo triennio il 63% ha contratto l'infezione per trasmissione eterosessuale, il 23% per trasmissione omosessuale e il 5% per tossicodipendenza.

C'é stata una forte diminuzione del numero dei casi di infezione fino alla fine degli anni 90 - si legge nel report - a cui ha fatto seguito un trend sostanzialmente stabile. C'é stato un progressivo aumento dell'età al momento della segnalazione: si é passati da un'età media di 23 anni per gli uomini e 22 per le donne nel 1985, a 39 e 36 anni nel 2008.

Il 31% delle nuove notifiche riguarda persone provenienti da Paesi extracomunitari. Nel 2008 i casi relativi a stranieri rappresentano il 40% del totale. Nella maggior parte dei casi le nuove diagnosi sono state effettuate in pazienti provenienti dall'Africa sub sahariana e dall'Africa meridionale, dove l'infezione da Hiv è endemica".

Nel 2008 sono stati segnalati al Centro Operativo Aids (Coa) dell'Istituto Superiore di Sanità 10 casi di Aids in residenti della provincia di Modena. Dal 1985 al 2008 i casi notificati in residenti sono stati 685.

"I dati sull'infezione da Hiv dell'Osservatorio provinciale riportano una situazione abbastanza stabile nei numeri ma con una diffusione che non riguarda più soltanto le cosiddette categorie a rischio. E' sempre più importante quindi mantenere alta l'attenzione e lavorare in modo capillare sul versante sia dell'informazione e della prevenzione sul tema specifico che dell'educazione alla salute e della cura di sé e dell'altro", afferma Mario Galli, vicepresidente della Provincia di Modena con delega alla Salute.

"L'Hiv, nonostante non assuma più connotati allarmistici, ha caratteristiche tali da non permettere di abbassare la guardia - spiega il direttore generale dell'Azienda Usl di Modena Giuseppe Caroli - . L'Osservatorio è una risorsa fondamentale per la nostra provincia. E' necessario continuare il monitoraggio della malattia e promuovere una sempre più precoce effettuazione del test Hiv da parte di chi ha avuto comportamenti a rischio".

Il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Stefano Cencetti, mette in guardia anche sull'aspetto geografico del contagio. "I dati ed il lavoro dei sanitari preposti al monitoraggio dell'infezione da Hiv nella nostra provincia sono di grande utilità per il dispiegamento di efficaci politiche di contrasto della diffusione della malattia e per la prevenzione. C'é un elemento che deve far riflettere tutti ed è la sua recrudescenza tra gli immigrati che evidenzia, come per altre patologie, un ritardo nella pratica del contrasto tra questi gruppi etnici che deve vederci ancora più impegnati come istituzioni in azioni di mediazione culturale necessarie a sviluppare una loro consapevole integrazione anche a livello sanitario. Le nostre aziende stanno già facendo molto in questo campo, ma è evidente che ancora tanto deve essere fatto". 

Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e web
fonte: Ufficio stampa AUSL Modena
data di creazione: lunedì 30 novembre 2009
data di modifica: lunedì 30 novembre 2009