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23 novembre 2006

Lepida: gli enti pubblici modenesi connessi in rete telematica a banda larga

Con la realizzazione delle reti cittadine a banda larga scatta la seconda fase di Lepida, il progetto della Regione Emilia-Romagna per l’ammodernamento tecnologico del sistema telematico delle Pubbliche amministrazioni

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Nel corso di una riunione della Conferenza delle Autonomie Locali presso la Sala del Consiglio provinciale, lunedì 20 novembre è stata firmata una convenzione fra la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena e i 29 comuni della pianura per la realizzazione del progetto di reti metropolitane in fibra ottica, le cosiddette Man comunali (Metropolitan area network o reti cittadine), destinate a collegare tra loro in banda larga 550 sedi di enti pubblici nel territorio modenese.

Si tratta della seconda fase della realizzazione di Lepida, la rete a banda larga progettata dalla Regione Emilia Romagna che collega le Pubbliche Amministrazioni del territorio regionale. Il nome Lepida si ispira al console romano Marco Emilio Lepido che nel secondo secolo avanti Cristo fece costruire la via Emilia.
Lepida è una rete a banda larga che utilizza fibra ottica, tecnologie Hdsl e satellitari e che è destinata in primo luogo a connettere ad alta velocità 43mila dipendenti pubblici del territorio emiliano e romagnolo appartenenti a Regione, Province, Comuni, Comunità montane, Università, Aziende sanitarie, ospedali, biblioteche e scuole. Questa tecnologia di eccellenza moltiplica la capacità di trasmissione fra le varie amministrazioni pubbliche e permette di far viaggiare le informazioni (dati, testi, immagini e suoni) a una velocità molto superiore a quella attuale.

La realizzazione della rete Lepida è stata prevista in due fasi, la prima per creare la rete geografica (2003-2007) totalmente a carico della Regione per portare almeno un punto di presenza in ogni area comunale, la seconda per la realizzazione delle Man entro il 2008, ovvero i collegamenti ramificati su scala urbana realizzati in questo caso con il contributo finanziario di tutti gli Enti interessati e il coordinamento diretto della Regione.

Nel territorio modenese la prima parte dell’infrastruttura telematica si è conclusa nel 2005, in anticipo rispetto ai tempi previsti. A realizzarla è stata Modena Network (gestore di Lepida nel territorio modenese), società nata dalle quattro aziende di servizi della provincia di Modena (Meta, Aimag, Sat e Sorgea) che ha provveduto alla posa di 350 chilometri di fibra ottica per allestire quelle che sono definite le dorsali.

La seconda fase dell'implementazione di Lepida nel territorio modenese prevede invece la posa di ulteriori 270 chilometri di fibra ottica e vengono quindi connesse a banda larga 381 sedi dei Comuni, incluse scuole inferiori, 13 sedi della Provincia (inclusi i Centri per l’impiego), 29 sedi di istituti scolastici superiori, 32 biblioteche comunali, 27 sedi dei Carabinieri e della Polizia di Stato, 67 sedi della sanità (Asl e ospedali), 8 sedi della Regione (comprese sedi Arpa).
I 29 Comuni coinvolti e firmatari della convenzione del 20 novembre sono quelli di pianura e precisamente: Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco, Cavezzo, Concordia, Finale, Fiorano, Formigine, Modena, Maranello, Medolla, Mirandola, Nonantola, Novi, Ravarino, San Cesario, San Felice, San Possidonio, San Prospero, Sassuolo, Soliera, Vignola, Savignano, Spilamberto, Castelnuovo, Castelvetro.

I costi complessivi previsti per questa seconda fase si aggirano attorno agli otto milioni di euro. La spesa è così suddivisa: a carico della Provincia un milione e 615 mila euro, mentre i Comuni sono chiamati a sborsare quasi sei milioni di euro, la Regione un milione e 500 mila euro, il resto a carico di altri enti.

Lepida è lo strumento per distribuire a cittadini e imprese del territorio regionale i servizi innovativi previsti dai piani nazionali, regionali e locali di eGovernment per le Pubbliche amministrazioni. Oltre all'obiettivo di collegare tra loro a larga banda le Pubbliche Amministrazioni c'è anche quello di portare infrastruttura a larga banda anche nelle aree dove gli operatori di telecomunicazioni non considerano economico l'investimento, contrastando quindi il digital divide. Se nelle aree di pianura e prima collina vengono utilizzate tecnologie a fibra ottica, nelle aree montane la connettività viene prevalentemente garantita dall’uso dei satelliti o collegamenti xDSL.

Lepida è di proprietà della Regione Emilia Romagna e degli Enti Locali e a regime su tutto il territorio della regione Emilia Romagna prevede 2.115 km. di infrastrutture, 50.000 km di fibre ottiche di proprietà della Regione, 230.000 km di fibre ottiche di proprietà delle Aziende Multiservizi per lo sviluppo del territorio e per fornire servizi di connettività a banda larga a cittadini e imprese, da 100 a 120 reti MAN (al momento sono 43 i progetti di MAN già approvati dagli Enti tra cui le Province di Modena e Ravenna, la città di Bologna). L'investimento regionale totale previsto è pari a 25.000.000 Euro.

All'incontro del 20 novembre per la firma della convenzione per la realizzazione delle Man modenesi, oltre agli amministratori locali erano presenti Duccio Campagnoli, Assessore regionale alle Attività produttive, e Stefano Vaccari, Assessore provinciale con la delega per le Infrastrutture telematiche.
Nell'occasione sono state presentate anche le linee guida del Piano Telematico regionale 2007-2009 (Piter).
Le iniziative previste nel Piter fanno largo uso della rete regionale Lepida rendendola lo strumento base per la predisposizione di efficaci servizi di supporto all’operatività della Pubblica Amministrazione e quindi di servizi complessi destinati a cittadini ed imprese. Il Piter trova una sua espressione operativa in corrispondenti programmi che definiscono in modo esplicito i progetti e le attività su base annuale.
Il Piter ha definito le attività che interessano il periodo 2007-2009 focalizzandosi sui seguenti temi: infrastrutture di rete per la PA, i cittadini e le imprese, infrastrutture per favorire l’accessibilità, servizi a cittadini ed imprese, servizi per il sistema sanitario, servizi per l’istruzione, progettazione di attività volte a ridurre il Digital Divide e quindi a diminuire il numero di soggetti che restano esclusi dall’innovazione perché non avvezzi alle tecnologie, ricerca e sviluppo, monitoraggio a supporto delle attività di programmazione e progettazione.
Lo scopo è la creazione di una vera e propria "community network" di tutte le amministrazioni del territorio regionale, che incentivi la capacità di fare sistema e favorisca in questo modo sia la creazione di significative economie di scala, sia una forte coesione e omogeneità territoriale.
Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e Web
fonte: Ufficio Stampa
data di creazione: mercoledì 22 novembre 2006
data di modifica: lunedì 27 novembre 2006