Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999
l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il
25 novembre come il
Giorno Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In questa occasione i governi nazionali e locali sono stati invitati dall'ONU ad organizzare attività per sensibilizzare l'opinione pubblica alla consapevolezza su questo problema. La scelta di tale data è stata effettuata per ricordare il brutale assassinio del 25 novembre 1960 delle 3 sorelle Mirabal, attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, ad opera del dittatore Rafael Trujillo.
In un periodo in cui si assiste anche in'Italia ad una certa recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne, il
Consiglio della Provincia di Modena ha deciso di dare seguito all'invito dell'ONU e di riunirsi in
seduta straordinaria il 22 novembre per dibattere pubblicamente su questo problema. Per l'occasione sono stati previsti numerosi interventi di esponenti di primo piano delle istituzioni locali, delle Associazioni di volontariato e dell'Università che illustrano la consistenza di questo fenomeno, anche con riferimento al territorio modenese, che parlano delle motivazioni sociali, delle implicazioni fisiche e psicologiche per le vittime, che descrivono cosa viene fatto a livello istituzionale per contrastrare questa pratica purtroppo molto diffusa su tutto il pianeta ma che rimane ancora oggi poco conosciuta e che è largamente sottostimata.
La riunione si svolge a partire
dalle 15 presso la
Sala del Consiglio in viale Martiri della Libertà 34 a Modena. Presiede la Vice Presidente del Consiglio
Antonella Orlandi.
Dopo il saluto introduttivo del Presidente della Provincia
Emilio Sabattini ha luogo l'intervento di
Palma Costi, Assessora provinciale alle Pari Opportunità, invitata a parlare delle politiche pubbliche per contrastare la violenza contro le donne.
Il Vice Prefetto Vicario di Modena
Mario Ventura interviene per parlare del
tavolo tecnico "Violenza contro le donne", un momento di raccordo tra le istituzioni già impegnate sul tema della violenza allo scopo di elaborare protocolli operativi che permettano di avere modalità lavorative condivise e omogenee su tutto il territorio provinciale. Si è deciso di costituire questo organismo nello scorso settembre dopo una riunione promossa dal prefetto di Modena
Giuseppe Ferorelli in accordo con l’assessore provinciale alle Pari opportunità
Palma Costi. Sono stati coinvolti il questore, il comandante dei Carabinieri, il comandante della Guardia di Finanza, i rappresentanti dei Comuni capodistretto, dell’Azienda Policlinico, dell’Azienda Usl, degli organismi di parità e di rappresentanza delle elette, dei centri di sostegno e servizio convenzionati con il pubblico. Seguono gli interventi di
Carla Raimondi, Presidente dell'Associazione Casa delle Donne contro la violenza e di
Renata Bergonzoni, Presidente dell'Associazione Gruppo Donne e Giustizia di Modena. Le due esponenti del mondo del volontariato parlano rispettivamente di quali siano le donne che si rivolgono al centro antiviolenza di Modena e della consulenza legale e psicologica che viene posta in essere per le donne in difficoltà.
Don Domenico Malmusi Presidente dell'Associazione Marta e Maria si sofferma sull'accoglienza alle donne e mamme straniere che subiscono violenze.
Gli ultimi due interventi sono a cura di
Marco Deriu, ricercatore in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Parma e di
Laura De Fazio, docente di criminologia all'Università di Modena e Reggio Emilia. I due rappresentanti del mondo universitario parlano rispettivamente del senso delle relazioni tra uomini e donne e degli aspetti criminologici della violenza contro le donne con cenni alla legislazione europea.
La seduta si conclude con gli interventi dei gruppi consiliari e la votazione dell'ordine del giorno.
La riunione straordinaria del Consiglio fa seguito ad un forte impegno dell'istituzione provinciale che aveva visto il voto nel mese di ottobre di un'
ordine del giorno contro la violenza alle donne che chiedeva interventi concreti contro il preoccupante diffondersi del fenomeno. Presentato da tutte le consigliere, il documento votato all'unanimità impegna la Giunta provinciale a sostenere le associazioni locali che assistono le donne che hanno subito violenze e maltrattamenti, ad agire nell’ambito culturale ed educativo, con iniziative rivolte alla scuola, a lavorare con gli organismi che tutelano l’ordine pubblico per rendere meno traumatico il percorso della denuncia e a contribuire a un’effettiva applicazione della legge che prevede l’allontanamento del convivente in caso di maltrattamenti.
I documenti prodotti dall'attività dell'ONU e dei vari organismi mondiali che si sono occupati di questo problema definiscono la
violenza contro le donne come
"qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata."
I dati Onu sostengono che a livello mondiale una donna su tre subisce una violenza nel corso della vita, molto spesso da parte di una persona conosciuta. La violenza nei confronti delle donne assume varie forme. Essa comprende:
a. la violenza fisica, sessuale e psicologica che si verifica nella famiglia, in particolare maltrattamenti fisici, abusi sessuali nei confronti delle bambine nel contesto domestico, violenza correlata alla dote, stupro coniugale, i delitti d’onore, mutilazioni dei genitali femminili ed altre pratiche tradizionali che recano danno alle donne, violenza da parte di persona diversa dal coniuge e violenza a fini di sfruttamento;
b. la violenza fisica, sessuale e psicologica che si verifica nella comunità, in particolare stupro, abusi sessuali, molestie sessuali e intimidazioni sul lavoro, negli istituti scolastici e altrove, la tratta delle donne e la prostituzione forzata, la violenza perpetrata in occasione dei conflitti armati, quali omicidi, stupri sistematici, schiavitù sessuale e maternità forzate;
c. la violenza fisica, sessuale e psicologica commessa o condonata dallo Stato, ovunque avvenga.
L'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite
Kofi Annan ha affermato che "La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace."