Semplificare, far conoscere, rendere omogenee ed eque le modalità di accesso, presa in carico e accompagnamento degli utenti e dei loro famigliari all’interno della rete dei servizi; prevedere nuove forme di sostegno alla domiciliarità  attraverso risposte il più possibile personalizzate; creare nuove opportunità, anche sperimentali, di potenziamento della rete come i “posti di sollievo” residenziali e diurni.

Sono alcune delle linee di indirizzo per lo sviluppo del Piano regionale per la non autosufficienza concordate tra l’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, le organizzazioni sindacali e l’Azienda Usl di Modena attraverso un protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi.

L’attribuzione di risorse aggiuntive rispetto all’anno scorso deve dare impulso – spiega il documento – alla «costruzione di un sistema integrato dei servizi sociali e sanitari, centrato sui bisogni complessivi delle persone e della famiglia, sul prioritario sostegno alla domiciliarità, sulla unitarietà e semplificazione dei sistemi di accesso ai servizi, sulla flessibilità degli interventi, sulla equità dei criteri di partecipazione alla spesa».

Questo importante progetto di trasformazione va perseguito «adottando  il metodo del confronto e della massima concertazione tra le istituzioni, le Aziende, le organizzazioni sindacali, il terzo settore, assumendo insieme impegni comuni e responsabilità reciproche».