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Comunicato stampa N° 1074 del 30/09/2003

mercoledì 1 ottobre, ricerca delle "pari opportunità"
conciliare "genitorialità, lavoro e qualità della vita"

Una donna su due a Modena desidererebbe più figli di quelli che ha e lo stesso pensa il 44 per cento degli uomini. La forbice tra desiderio e realtà è più ampia tra i disoccupati e tra chi lavora con contratti di collaborazione, mentre il titolo di studio più elevato aumenta in modo significativo il divario per gli uomini, e non per le donne, così come il reddito familiare riduce le distanze solo per i primi. Per le donne, invece, la differenza è più bassa quando si trovano in posizioni di lavoro part-time.

Sono i primi risultati di una ricerca promossa dalla commissione alle Pari opportunità della Provincia di Modena su "Genitorialità, lavoro e qualità della vita: una conciliazione possibile" che viene presentata nel corso del convegno in programma mercoledì 1 ottobre, alle 16, alla sala dei Centocinquanta della Camera di commercio (via Ganaceto 134 a Modena).

Interviene alla presentazione il presidente della Provincia Graziano Pattuzzi. La giornalista Sara Gelli coordina una tavola rotonda con Elisabetta Addis, dell’Università di Sassari, l’assessore alle Pari opportunità Morena Diazzi e rappresentanti del mondo imprenditoriale. Conclude la presidente della commissione alle Pari opportunità Paola Panini.

L’indagine, coordinata a Tindara Addabbo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si proponeva di sondare il "senso di maternità" in un territorio come quello modenese caratterizzato da uno dei più bassi indici di natalità e da elevati tassi di occupazione femminile. L’obiettivo era verificare l’esistenza di ostacoli e supporti alle scelte di maternità sia nel campo dei contratti di lavoro (flessibilità, permessi, distribuzione dei tempi) sia per quello che riguarda la politica dei prezzi per i servizi di supporto all’infanzia e la distribuzione dei carichi di lavoro in ambito familiare. La collaborazione nel lavoro domestico da parte del padre, per esempio, viene indicata dalle donne come un fattore in grado di facilitare la scelta di fare un figlio. L’astensione dal lavoro da parte del padre, invece, non è considerata conveniente: il differenziale salariale tra i due sessi "nel mercato del lavoro - commentano i ricercatori - fa ricadere esclusivamente sulle spalle della madre il peso della conciliazione". Accanto all’indagine sulla condizione socioeconomica delle famiglie modenesi Ices-mo, realizzata dal Centro analisi sulle politiche pubbliche con un campione di 1235 famiglie, è stata svolta anche un’indagine qualitativa con una trentina di interviste a uomini e donne. L’analisi dei contratti che completa la ricerca, inoltre, "può aiutare nella predisposizione di tutele maggiormente aderenti alle esigenze effettive del lavoro femminile".

Scheda informativa

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Data comunicato
30/9/2003
Numero
1074
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: martedì 30 settembre 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005