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Comunicato stampa N° 388 del 18/04/2003

pasquetta al parco faunistico di festà di marano
anche il 25 aprile e il 1 maggio è aperto al pubblico

Un lungo week end di primavera tra cervi, daini, caprioli, mufloni e cinghiali. Infatti a Pasquetta, il 25 aprile e il primo maggio sarà aperto al pubblico il Parco Faunistico di Festà in Comune di Marano. Fino ad ottobre, diverse specie di animali selvatici dell’Appennino (tra cui decine di coppie di mufloni con prole) potranno essere osservati da vicino facendo una profonda immersione nell’ambiente naturale collinare.

Il Parco faunistico, che compie cinque anni di vita, si presenta con il Centro visita e l’ingresso nell’antico borgo di Festà, consentendo così la visita al centro faunistico da un punto panoramico. Nel 2003 il Parco si pone l’obiettivo di raddoppiare gli oltre cinque mila visitatori registrati nelle stagione 2001 e 2002.

Il borgo di Festà - a poco più di mezzora sia da Modena sia da Bologna - si trova, superato Marano sul Panaro, in cima ad una collina a quattro chilometri dal bivio di Casona sulla fondovalle Panaro in direzione Festà-Coscogno Pavullo.

Nel borgo di Festà c’è il punto informazione e ingresso al Parco in cui è collocata anche la biglietteria: in quest’area vengono fornite tutte le indicazioni necessarie, organizza per comitive visite e escursioni guidate e distribuisce materiale tecnico e divulgativo dell’area.

Il biglietto d’ingresso è di lire 5 Euro per gli adulti, 3,50 Euro per i ragazzi e sotto i 6 anni è gratuito. Il prezzo per i gruppi di studenti è di 5 Euro e comprende ingresso e accompagnatore. Il Parco è aperto tutti i giorni festivi (dalle 9 alle 19) mentre è accessibile per i gruppi tutti i giorni dell’anno con prenotazione.

Per informazioni rivolgersi a Coop Festà Natura (tel. 059/703015 o scrivere all’indirizzo E-mail festa@fattoriedidattiche.it).

Oltre 150 gli animali selvatici ospitati che si muovono in una area di cento ettari sulle colline dell’Appennino modenese - possono essere osservati e studiati da chiunque desideri passare una giornata all’aria aperta e non teme salire scendere per sentieri oppure realizzare escursioni in una area naturalizzata di boschi e pascoli: infatti il sentiero principale che attraversa, da nord a sud, il Parco è di oltre tre chilometri passando dai 250 metri ai quasi 600 della vetta.

Il Parco oltre a rappresenta un’occasione unica per osservare cervi, daini, caprioli, mufloni e cinghiali consente anche di avvistare rapaci. Oltre a queste specie si possono trovare: la lepre, la volpe, il fagiano, la pernice rossa, la starna, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il picchio verde e la gazza. Si tratta una realtà dinamica, idonea alla divulgazione didattica e partecipa al Circuito di Fattorie Aperte e didattiche promosso dalla Provincia di Modena, per i giovanissimi e giovani, che si dedicano allo studio della biologia di specie animali autoctone poiché nel Parco faunistico sono presenti esclusivamente animali selvatici presenti in Appennino.

Il paesaggio naturale è dominato da ampi spazi aperti, pascoli e pendii con boschi di Roverella e Orniello mentre da un punto di vista floreale è possibile trovare: il prugnolo, la ginestra, il ginepro, il biancospino, il rovo, il pero e ciliegio selvatico, la rosa canina nonché la peonia (in fioritura) e l’orchidea selvatica.

Quello modenese è una delle poche strutture private del genere in Italia, simile a quella del Parco faunistico del Monte Amiata ad Arcidosso, nella provincia toscana di Grosseto.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
18/4/2003
Numero
388
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 18 aprile 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005