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Comunicato stampa N° 245 del 09/03/2002

lunedì 11 marzo, commissione regionale in provincia \ 2
scheda: sostegno alle famiglie e reddito minimo

Sostegno alle famiglie nel lavoro di cura sia attraverso aiuti economici che "servizi di sollievo"; flessibilità e personalizzazione degli interventi, che sempre più dovranno diventare "a domicilio"; ma anche lotta alle emergenti sacche di povertà con la sperimentazione, tra l’altro, del reddito minimo di inserimento e nuove modalità di concertazione tra i diversi soggetti istituzionali, rappresentati nei "piani di zona".
Sono alcune delle novità del nuovo welfare regionale così come viene definito dal progetto di legge "Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", approvato nelle scorse settimane dalla Giunta regionale e ora all’esame del Consiglio.

A più di 15 anni dalle precedente legge regionale, si prevede una decisa riforma del sistema mettendo al centro i Comuni, vero e proprio punto di snodo del nuovo welfare, e attuando una netta opzione a favore del terzo settore, sempre più destinato a diventare un partner centrale anche nella progettazione, realizzazione ed erogazione dei servizi.

L’obiettivo di fondo è organizzare un sistema di servizi in grado di accompagnare le persone lungo tutto l’arco della vita, e dunque non solo nelle situazioni di difficoltà conclamata, ma anche in quei momenti "fisiologici" che tuttavia possono richiedere sostegno e aiuto, così come nelle situazioni di "normalità", creando un sistema di pari opportunità a favore di tutta la cittadinanza regionale.
In questo ambito rientra la scelta decisa verso la domiciliarità degli interventi, verso il sostegno all’insostituibile lavoro di cura che si svolge all’interno delle famiglie, verso l’estrema elasticità e articolazione dei servizi, che dovranno essere in grado di intercettare i bisogni di una società con sempre meno reti parentali in grado di fornire aiuto.
Il progetto di legge guarda anche alla povertà e all’esclusione sociale. Fenomeni solo apparente scomparsi e che invece stanno tornando a interessare crescenti fasce di cittadini, sia pur sempre minoritarie. Oltre al reddito minimo di inserimento, la legge prevede interventi mirati su alcune fasce di popolazione a rischio: famiglie immigrate, anziani, donne sole.
Infine, la promozione della cittadinanza sociale. Tra le misure previste: mediazione culturale, conciliazione dei tempi di cura e di lavoro, promozione della mutualità e sviluppo della solidarietà.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
9/3/2002
Numero
245
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: sabato 9 marzo 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005