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Comunicato stampa N° 284 del 21/03/2003

la qualità delle acque dei fiumi e delle falde 1999-2000 / 2
in aumento i nitrati nei pozzi di modena e cognento

Preoccupa la situazione di alcuni pozzi nel modenese a rischio nitrati. Si tratta di pozzi di alimentazione della rete acquedottistica situati a Cognento, a sud di Modena e a Formigine, nei quali sono stati rilevati livelli di nitrati in aumento e a volte superiori al limite di qualità (50 milligrammi per litro) stabilito dalla legge che fissa le caratteristiche qualitative delle acque destinate al consumo umano. Una situazione che sta progressivamente peggiorando, come confermano i dati dell’Arpa relativi al periodo 1999-2000: nei pozzi a Cognento (che alimentano gli acquedotti di Meta e Aimag) i livelli di nitrati sono quasi raddoppiati rispetto al 1988, passando da 16 a 33 milligrammi e nel 2001 le rilevazioni confermano un ulteriore aumento, con concentrazioni di nitrati pari a 36 milligrammi.

L’aumento dei nitrati, conferma la ricerca, è imputabile soprattutto alle sostanze azotate provocate dall’agricoltura e dalla zootecnia.

"Dalla maggior parte dei pozzi otteniamo acqua di buona qualità - spiega Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente - ma questi segnali di peggioramento preoccupano, anche se limitati ad alcune zone. L’acqua potabile rimane buona, ma occorre invertire questa tendenza".

Dai rilievi sull’acqua potabile eseguiti dall’Arpa su un campione di 12 comuni emerge che la concentrazione di nitrati presente nell’acqua degli acquedotti rimane inferiori ai limiti di legge.

Nella zona sud di Modena il superamento dei limiti per i nitrati interessa tre pozzi su cinque, mentre gli altri due sono al limite. Stazionaria la situazione nel campo acquifero di S.Cesario e Castelfranco dove si conferma che un pozzo, sui tre rilevati, presenta valori di nitrati oltre il limite. E’ buona, invece, la qualità dei pozzi di Marzaglia (che con Modena sud, Cognento e Formigine, alimentano i rubinetti della città di Modena), a causa dell’effetto di diluizione causato dalla vicinanza del fiume Secchia.

Per quanto riguarda gli altri parametri (tra cui la durezza e la presenza di solfati, cloruri e sodio) la situazione appare stazionaria e comunque nei limiti di qualità. Altri dati positivi: non sono state rilevate tracce di pesticidi e le concentrazioni di metalli rimane nei limiti di legge.

I livelli delle falde sono rimasti invariati. Nel sottosuolo della provincia di Modena sono presenti veri e propri corpi idrici denominati "conoidi" che hanno origine dai piedi della collina e terminato all’altezza della via Emilia. Si tratta di un immenso serbatoio da cui si alimenta il 90 per cento della popolazione modenese. Questi corpi idrici sono costituiti da ghiaie e si alimentano, in collina, dalla superficie e, in pianura, dai fiumi.

Scheda informativa

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Data comunicato
21/3/2003
Numero
284
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 21 marzo 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005