Otto mesi di attesa per il rilascio del duplicato della patente, quasi due mesi per collaudare veicoli provenienti dall’estero, un mese per consegnare le nuove patenti. Sono i tempi di attesa alla Motorizzazione civile per concludere alcune tra le pratiche più comuni. Tempi di attesa troppo lunghi anche per il Consiglio provinciale che sull’argomento ha approvato all’unanimità un documento dove si chiede al Governo, tra l’altro, di sbloccare le risorse previste per il passaggio alle Province di alcune competenze degli uffici della Motorizzazione.

Dal 4 ottobre di quest’anno le Province hanno acquisito la responsabilità sulle procedure che riguardano in particolare il trasporto commerciale (le altre pratiche rimarranno alla Motorizzazione civile) e l’attività delle autoscuole ma, come si legge nel documento, "le modalità di trasferimento sono del tutto inadeguate a garantire una immediata operatività almeno in questo settore".

Nella presa di posizione, presentata dal Tomaso Tagliani (Ccd), oltre a denunciare la mancanza di fondi e la grave carenza di personale negli uffici della Motorizzazione civile (al di sotto del 50 per cento della dotazione prevista) si sollecitano la soluzione delle difficoltà nei collegamenti informatici e lo snellimento di alcune procedure di competenza statale.

"La situazione è insostenibile per una realtà dinamica come Modena – afferma Andrea Casagrande, assessore provinciale ai Trasporti – che si colloca al quarto posto in Italia per numero di pratiche auto svolte in un anno. Abbiamo comunicato queste difficoltà al Governo la primavera scorsa senza ottenere peraltro alcun effetto. Le Province non sono messe nelle condizioni di assumere le competenze assegnate per l’inadeguatezza delle risorse economiche assegnate. Migliorare la situazione nel settore commerciale, trasferito alla Provincia, avrebbe una positiva ricaduta innanzitutto sulle imprese ma anche sullo snellimento delle pratiche auto rimaste di competenza della Motorizzazione".

La presa di posizione sarà inviata al ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi e al ministro della Funzione pubblica Franco Frattini.