Diminuiscono a Modena i nuovi casi di Aids (17 nel 2000, 14 i decessi), ma aumentano le infezioni da Hiv soprattutto legate alla trasmissione per via eterosessuale, mentre diminuisce la quota dei tossicodipendenti. Cresce anche l’età dei nuovi sieropositivi: circa 40 anni per gli uomini, intorno ai 30 per le donne.

Sono le tendenze sottolineate dai dati dell’Osservatorio del Coordinamento provinciale Aids di Modena, promosso dalla Provincia e gestito in collaborazione dalla Clinica malattie infettive del Policlinico e dal servizio Epidemiologico dell’Azienda Usl. "La malattia conserva un carattere di forte allarme sociale - commenta Giorgio Razzoli, assessore provinciale alle Politiche sociali e delle famiglie - e bisogna tener desta l’attenzione sul fronte della prevenzione dove si stanno ottenendo risultati confortanti. Oltre all’aspetto sanitario, dove i passi avanti nelle cure sono molto significativi, è importante continuare a lavorare sugli aspetti educativi e sociali".

Dal 1985 al giugno di quest’anno sono 1532 i residenti che hanno contratto l’infezione da Hiv. I casi di Aids fino al dicembre 2000 notificati in provincia, invece, sono stati 538, 395 i decessi. I sieropositivi sono prevalentemente uomini (1107), ma tra gli eterosessuali, che oggi rappresentano il 60 per cento dei nuovi casi, il rapporto tende alla parità. "L’incremento di nuovi casi tra gli eterosessuali - spiegano gli esperti sulla base di informazioni raccolte caso per caso - è imputabile a rapporti sessuali occasionali o a rischio senza che sia nota la condizione di sieropositività del partner".

Oltre un terzo dei nuovi casi, inoltre, è ormai relativo a stranieri non europei, in maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana dove il virus è più diffuso: nei primi sei mesi del 2001 gli stranieri sono cinque su 17, 17 su 36 nel 2000, 21 su 44 nel 1999, 18 su 54 dal 1998.