Parte giovedì 6 dicembre, con la conferenza dei servizi convocata dalla Provincia di Modena (ore 9, sala del Consiglio), il percorso per la definizione dei sette Piani di zona sperimentali, uno per ogni distretto. In questo modo i Comuni modenesi, con il coordinamento tecnico della Provincia, gestiranno gli oltre sette miliardi e 766 milioni di lire del Programma regionale di interventi sociali che per la prima volta prevede la realizzazione di un sistema integrato di servizi: dall’handicap agli anziani, dagli immigrati al disagio sociale. E a queste risorse si aggiungeranno quelle già previste dagli enti locali, dal volontariato e dal privato sociale coinvolto fin dalla fase di avvio del percorso.

"Si tratta di veri e propri accordi di programma – spiega Giorgio Razzoli, assessore provinciale alle Politiche sociali e delle famiglie - attraverso i quali, con il concorso di tutti i soggetti attivi nella progettazione, verrà disegnato il sistema integrato di interventi e servizi sociali, superando la frammentazione che spesso caratterizza questo tipo di attività e organizzando in modo più efficace le risorse esistenti sul territorio anche evitando sovrapposizioni e realizzando proficue sinergie".

Sarà proprio Razzoli, dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente della Provincia Graziano Pattuzzi, a svolgere la relazione introduttiva alla quale seguirà l’intervento di Emanuele Ranci Ortigosa, presidente dell’Istituto per la ricerca sociale di Milano, al quale è affidata l’analisi sull’evoluzione delle politiche sociali.

Oltre ai Comuni e alle organizzazioni pubbliche, partecipano le Ipab, il Forum del Terzo settore, il Centro servizi al volontariato, il Consorzio delle cooperative sociali.

Gli accordi di programma nei distretti dovranno essere conclusi entro i primi mesi del 2002. Nel frattempo, si svolgono anche attività di analisi e di studio, mentre il coordinamento degli assessori alle Politiche sociali lavora per l’individuazione delle priorità e degli ambiti di intervento ottimali.