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Comunicato stampa N° 844 del 26/07/2001

una ricerca del cesc sul servizio civile a modena
obiettori più giovani e motivati, ma c’è poca formazione

Più giovani che in passato, oggi hanno per la maggior parte tra i 20 e i 22 anni, con la volontà di stare vicino a casa, ma anche motivati e, per un terzo, già impegnati in iniziative di volontariato, spesso nelle stesso ambito scelto. E’ la fotografia degli obiettori di coscienza di Modena che emerge dalla ricerca condotta lo scorso anno dal Cesc, il coordinamento degli enti di servizio civile, intervistando 300 ragazzi che stavano svolgendo il proprio periodo di servizio.

Positivo il giudizio sulla qualità dell’attività svolta e il rapporto con gli enti, mentre non mancano critiche rispetto alla carenza di formazione (per tre ragazzi su quattro è stata quasi inutile, quando c’è stata...) e alla caratteristiche della progettualità, ma per l’83 per cento degli obiettori rimane la consapevolezza di essere stato adeguatamente utilizzato nella struttura che, secondo l’87 per cento dei ragazzi, è adeguata alle necessità.

"Dalla ricerca emergono anche spunti interessanti rispetto alle prospettive del servizio civile – commenta Giorgio Razzoli, assessore alle Politiche sociali – da approfondire in questa fase di profondi cambiamenti legislativi". Nel frattempo, sulla base della normativa regionale, la Provincia sta definendo un nuovo protocollo d’intesa con il Cesc per affidargli l’attività di promozione e di coordinamento degli oltre cento enti di servizio civile modenesi che hanno una disponibilità di 1490 posti per obiettori.

"In vista della realizzazione dell’Agenzia prevista dalla legge nazionale – aggiunge Razzoli – sono stimoli importanti quelli che suggeriscono di sperimentare attività di tirocinio (l’ha chiesta quasi la metà dei ragazzi intervistati) o di sviluppare un attenzione maggiore all’attività pratica, ma anche ai rapporti con l’utenza e con i dipendenti delle strutture".

La ricerca è completata da un’analisi delle motivazioni personali e familiari che hanno portato alla scelta dell’obiezione di coscienza, così come è possibile ricavare uno spaccato dell’universo giovanile grazie alle risposte sulla dimensione politica, sulle amicizie e sui problemi della "dimensione giovanile" che gli obiettori individuano, in ordine d’importanza, in droga, disoccupazione, incidenti stradali, alcol, violenza, solitudine, incomprensioni familiari e abbandono scolastico.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
26/7/2001
Numero
844
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 26 luglio 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005