Maggiore coordinamento tra le tante iniziative promosse nel campo della solidarietà dalle organizzazioni modenesi, ma anche la possibilità di individuare progetti comuni e di fornire un supporto effettivo all’attività di promozione e sensibilizzazione. Sono gli obiettivi del Comitato provinciale per i diritti umani, la cultura della pace e la cooperazione allo sviluppo che verrà formalmente costituito nelle prossime settimane e prenderà il posto dei tanti comitati, tavoli di confronto e coordinamenti che si sono moltiplicati in questi anni.

"Capita sempre più spesso anche nel mondo della solidarietà - spiega il presidente della Provincia Graziano Pattuzzi che nei giorni scorsi ha illustrato il progetto ai sindaci - che enti locali e gruppi e associazioni di volontariato si trovino a partecipare a occasioni di confronto in sedi diverse e su temi specifici. Il risultato è una dispersione di energie in tanti incontri, ma anche la mancanza di un luogo dove le informazioni possano circolare a 360 gradi e dove realizzare un effettivo scambio delle esperienze".

La risposta a questa esigenza è appunto il Coordinamento provinciale, "un contenitore "leggero", dai costi ridotti, che consenta di concentrare le energie sugli obiettivi e sulle cose da fare" spiega Pattuzzi che sottolinea come il nuove strumento "potrà diventare davvero un luogo di dialogo e confronto, ma soprattutto consentirà di realizzare con la collaborazione di tutti i soggetti iniziative capaci di dare la giusta visibilità alla qualità di tutto il "sistema Modena" impegnato in questi campi". Un esempio è la raccolta in corso a favore di Eritrea ed Etiopia ("Anche una gomma può cancellare la guerra") alla quale partecipano diverse decine di gruppi e associazioni.

La bozza del protocollo d’intesa inviata in questi giorni a enti locali e associazioni prevede anche strumenti per l’attività di formazione e la possibilità, nell’ambito del Coordinamento, di realizzare commissioni di lavoro tematiche.