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Comunicato stampa N° 190 del 19/02/2001

l’acqua di s. cesario che alimenta modena va tutelata
accordo per un uso razionale, ok a bacino irriguo

 

Gestire le acque dei pozzi sotterranei in modo razionale, evitando sprechi e riducendo progressivamente il loro utilizzo per l’irrigazione agricola. E’ questo l’obiettivo di un accordo tra Provincia, Comune di Modena, Comune di S.Cesario e Meta spa siglato lunedì 19 febbraio da Graziano Pattuzzi, presidente della Provincia, i sindaci Modena e S. Cesario Giuliano Barbolini e Lorella Vignali e dal vice presidente di Meta Natalino Bergonzini.

Con i tre pozzi presenti a S.Cesario, gestiti da Meta, viene soddisfatto circa il 15 per cento del fabbisogno annuale di acqua potabile della città di Modena che è di 23 milioni di metri cubi di acqua. Questi impianti contribuiscono ad alimentare anche gli acquedotti di Castelvetro e Castelnuovo. L’intesa - che rinnova, alla luce delle nuove norme nazionali in materia di tutela delle acque, un analogo accordo del 1989 - prevede la tutela delle risorse idriche attraverso un piano per un uso ottimale dei pozzi.

"Le acque sotterranee vanno tutelate - afferma Graziano Pattuzzi, presidente della Provincia - puntando ad un loro uso prioritariamente alimentare".

L’impegno è quello di limitare la perforazione di pozzi per uso non domestico riducendo così l’impiego delle acque sotterranee per scopi irrigui.

Per continuare a soddisfare le esigenze degli agricoltori l’accordo prevede la costruzione di un bacino di stoccaggio, ricavato dall’area di cava di via Graziosi, che sarà alimentato con le acque del canal Torbido. Il progetto, eseguito dal Consorzio Reno-Palata che gestirà l’impianto, è già stato approvato dal ministero dell’Ambiente e i lavori sono già iniziati. Il costo dell’opera è di circa cinque miliardi e 400 milioni totalmente a carico della impresa che attualmente sta effettuando le escavazioni.

La rete di distribuzione avrà un costo di cinque miliardi e 400 milioni. Per la costruzione del primo stralcio, in grado di servire circa 130 ettari di terreno agricolo, sono già disponibili un finanziamento di un miliardo dalla Regione e 350 milioni dal Comune di S.Cesario. A lavori completati il bacino permetterà l’irrigazione di 1486 ettari di terreno anche in tempi di magra del canal Torbido.

L’intesa, infine, prevede anche un comitato tecnico di coordinamento del progetto del nuovo sistema e del piano di risanamento, uno studio idrogeologico e un progetto di monitoraggio delle risorse idriche dell’area di S.Cesario.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
19/2/2001
Numero
190
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: lunedì 19 febbraio 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005