Comunicato stampa N° 905 del 10/08/2001
"Il sacrificio, la sofferenza e la fatica degli emigranti italiani a Marcinelle, come un po’ in tutto il mondo, rappresentano una memoria da non disperdere, utile anche per affrontare senza ipocrisie il tema odierno dell’immigrazione". Lo sottolinea il vicepresidente della Provincia di Modena Claudio Bergianti ricordando che sulle quattro vittime modenesi della tragedia di Marcinelle e, più in generale, sul fenomeno dell’emigrazione tra Ottocento e Novecento è già in corso da alcuni mesi una specifica attività di ricerca, promossa in collaborazione con l’Istituto storico e con l’Università, nell’ambito del progetto Atlante dei modenesi nel mondo.
I quattro modenesi morti intrappolati l’8 agosto del 1956 nella miniera belga - in una tragedia che fece 262 vittime, 136 delle quali italiane – provenivano da Pavullo e da Prignano insieme a un migliaio di altri lavoratori emigrati in quegli anni dai comuni dell’Appennino verso il Belgio. I pavullesi erano Adolfo Mazzieri, Lino Gerardini e Roberto Vitali, quest’ultimo originario di Gaggio Montano nel bolognese, mentre da Prignano era partito Giuseppe Getti.
"E’ importante mantenere viva l’attenzione verso questi episodi, ma anche approfondire le motivazioni storiche, economiche e sociali alla base del fenomeno dell’emigrazione che ha interessato il nostro territorio" commenta Mario Lugli, assessore alla Cultura e responsabile del progetto Atlante dei modenesi nel mondo. "L’iniziativa si svilupperà con convegni, pubblicazioni e ricerche – aggiunge Lugli – con un’attenzione particolare a riallacciare, dove possibile, i legami con le comunità di origine modenese che si sono formate in diversi Paesi e che continuano a sentire un rapporto forte con le loro radici".
Data comunicato | 10/8/2001 |
---|---|
Numero | 905 |
Ora | 12 |
chiusura della tabella |
data di creazione: | venerdì 10 agosto 2001 |
---|---|
data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |