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Comunicato stampa N° 274 del 09/03/2001

scheda - nel parco d’abruzzo la piccola lupa modenese:
specie protetta dal ’77, cresce la sua presenza in italia

 

Il lupo ("Canis lupus italicus") è un predatore dalla vita sociale complessa. Vive, infatti, in branchi familiari (detti clan) dominati da una femmina riproduttiva. Gli altri adulti del branco, femmine comprese, collaborano all’allevamento e alla caccia ma non si riproducono. In Italia i clan sono costituiti mediamente da poco più di due o tre adulti, ma al riguardo le informazioni non sono ancora esaurienti. Fino agli anni ‘70 la specie è stata di fatto pesantemente perseguitata, poi dal 1977 gode di una particolare protezione.

Il lupo nel modenese. L’assessorato alle Politiche faunistiche della Provincia di Modena ha ripreso una attività di monitoraggio e raccolta di informazioni sulla presenza del lupo sull’Appennino modenese: questa attività è svolta in collaborazione con l’Infs e col Parco del Frignano. Tra gli obiettivi quelli di assumere nuove informazioni sull’importanza di questa specie nell’economia faunistica locale. In questa attività il coordinamento coinvolge anche la Provincia di Bologna ed i Parchi di crinale bolognese e reggiano.

Caratteristiche. Il lupo si riconosce dalla testa larga, ingrandita da un folto e lungo pelo dietro le guance, mentre il collo è tozzo e corto, le orecchie sono dritte. Il colore varia, dall'estate all'inverno da un marrone grigiastro a un grigio più chiaro e pallido. Il suo peso può arrivare a circa 40 –50 chilogrammi. Abita prevalentemente nelle foreste ma si adatta anche alle aree antropizzate: segni della sua presenza sono le orme, simili a quelle di un grosso cane, ma disposte su un'unica fila. Il lupo è un animale difficile da avvistare: di abitudini prevalentemente notturne o crepuscolari, durante il giorno si rifugia nei luoghi più riparati del suo territorio.

Comportamento. Animale che generalmente vive in gruppo, il lupo ha sviluppato una complessa socialità che mantiene attraverso una articolata comunicazione fatta di odori, segni, suoni ed atteggiamenti che anno lo scopo di rinsaldare la coesione del gruppo e proteggere il rigido assetto gerarchico che lo governa. ha una serie di atteggiamenti tipici: muove la coda in segno di saluto; rizza il pelo e ringhia in atteggiamento di dominio; abbassa le orecchie e la coda, mettendola tra le zampe, in segno di sottomissione e paura. I componenti del gruppo in genere riconoscono la supremazia di una femmina riproduttiva e collaborano strettamente nella caccia e nell’allevamento dei cuccioli. Dopo la nascita, i piccoli rimangono con i genitori almeno un anno, almeno se il territorio e l’abbondanza di prede lo permettono. La durata della vita è di 10-17 anni. Si nutre di grandi erbivori come cervi e caprioli, ma anche prede più piccole come lepri, uccelli e roditori, oltre a carogne, frutta e ortaggi.

Il lupo nel Parco nazionale dell’Abruzzo. L'attuale popolazione di Lupo appenninico viene stimata nel Parco a circa 40-50 individui, e più o meno a 450-500 in Italia: vi è stato dunque un recupero forte e rapido, che ha consentito la riconquista di territori appenninici perduti (come l'Appennino Dauno e l'Aspromonte), e persino la colonizzazione di nuovi territori (Appennino settentrionale ed Alpi Marittime, anche sul versante francese). Nel Parco questo predatore, a seguito del ritorno degli ungulati sue preda d'elezione, ha ripreso regolarmente e con successo a cacciare in branco. Un ruolo poco noto ma assai importante viene poi svolto, specialmente negli inverni più freddi ed innevati, dal lupo nel controllo delle popolazioni di cinghiale (Sus scrofa)

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
9/3/2001
Numero
274
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 9 marzo 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005