Si sono astenuti solo i consiglieri di Forza Italia nell’approvazione da parte del Consiglio provinciale, nelle scorse settimane, del Piano 2001 per l’artigianato, che ha ottenuto i voti della maggioranza (Ds, Democratici, Ppi), ma anche quelli di Ccd, Lega nord e Rifondazione comunista.

Il capogruppo di Forza Italia Massimo Bertacchi ha motivato così l’astensione: "Serve uno sforzo maggiore per l’artigianato sostenendo soprattutto la produzioni di qualità e la formazione".

Di parere diverso il capogruppo Ds Maino Benfatti che ha ricoscniuto la validità del Piano e i risultati positivi ottenuti negli anni scorsi: "L’artigianato rappresenta una realtà importante nell’economia modenese, è necessario puntare sulle aree meno sviluppate".

Nel corso del dibattito Giorgio Barbieri (Lega nord) ha evidenziato che l’artigianato "non ha bisogno di assistenzialismo, ma di innovazione per stimolare una maggiore cultura imprenditoriale e favorire il ricambio generazionale".

Tomaso Tagliani (Ccd) ha lamentato la scarsa attenzione del Piano verso i problemi degli artigiani della montagna, quando invece "si dovrebbero favorire soprattutto i giovani imprenditori dell’Appennino, per contribuire a rinsaldare il legame delle popolazioni con il territorio".

Alfredo Silvestri (Rifondazione comunista) ha sottolineato l’esigenza di coniugare lo sviluppo delle imprese artigiane con la tutela ambientale.