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Comunicato stampa N° 235 del 28/02/2001

"mucca pazza" - consiglio approva documento su bse
richiesti aiuti alle imprese e tutele per i consumatori

 

"La dichiarazione da parte del Governo dello stato di crisi del settore zootecnico, un "passaporto" per ogni singolo animale a tutela del consumatore e la costituzione di un Consorzio obbligatorio nazionale per la raccolta e smaltimento dei residui di lavorazione degli esercizi commerciali al dettaglio di vendita carne e per il ritiro negli allevamenti delle carcasse di animali morti in azienda". Sono alcune delle proposte contenute in un documento approvato dal Consiglio provinciale di Modena sul problema della "mucca pazza" (Bse ovvero l’encefalopatia spongiforme bovina).

Il documento, presentato dal presidente della Commissione consiliare per le Attività produttive Giorgio Barbieri (Lega nord) è stato approvato all’unanimità. I consiglieri di Forza Italia non hanno partecipato al voto per protestare - come ha affermato Massimo Bertacchi, capogruppo di Fi - "contro la gestione del Governo del problema che continua ad alimentare un clima di psicosi collettiva, quando non si hanno ancora certezze scientifiche sul problema", giudizio ripreso anche da Maurizio Poletti (Fi) il quale ha aggiunto che "occorre convivere con il problema, continuando con i controlli a tutela del consumatore".

Nel documento si auspica che "gli organi di Governo regionali chiedano con forza ed ottengano il riconoscimento dello stato di crisi per la filiera zootecnica, affinché tutti i soggetti e gli operatori della filiera stessa possano meglio accedere ai benefici economici e fiscali previsti dalle vigenti normative". Inoltre la Giunta provinciale di Modena si dovrà attivare presso Governo affinché "si possa predisporre una serie di misure rivolte al sostegno dei soggetti della filiera interessati all’emergenza".

Tra le richieste l’impegno della Regione Emilia Romagna ad attivarsi affinché "il Consiglio dei ministri predisponga indennizzi per gli allevatori di bovini in genere che siano coerenti con i reali valori di mercato ante crisi Bse e che tali indennizzi siano operativi al più presto e che decorrano dalle macellazioni effettuate dal 1 dicembre 2000". Inoltre la Giunta regionale dovrà favorire "l’abbattimento selettivo dei capi oltre i 30 mesi di età che possono avere condiviso una stessa alimentazione o provenienza".

Per salvaguardare sia i produttori ma soprattutto i consumatori si auspica che il Governo "promuova la formulazione di politiche di sostegno e politiche fiscali che premiano l’impresa agricola innovativa, orientata alla qualità ed alla certificazione e i giovani che investono in questo settore, affinché l’emergenza possa trasformarsi in un’occasione per proporre un nuovo patto tra sistema agroalimentare e consumatori e si arrivi alla proposta di un sistema legislativo che garantisca un’etichettatura che, descrivendo il percorso di filiera del prodotto, permetta al consumatore di scegliere con consapevolezza attraverso regole chiare per la cosiddetta "rintracciabilità" dei prodotti".

Durante il dibattito Enrico Corsini, assessore provinciale all’Agricoltura, ha comunicato i dati sui controlli da parte dell’Istituto zooprofilattico di Modena: finora sono stati controllati quasi nove mila capi bovini macellati o morti nel territorio regionale, con un ritmo di circa 600-700 controlli al giorno.

Mauro Biondi (Ppi) ha accusato i consiglieri di Forza Italia di un atteggiamento di "sottovalutazione del problema, mentre i cittadini chiedono informazioni immediate e corrette e interventi efficaci di controllo". Un giudizio condiviso anche da Mauro Cavazzuti (Democratici), Giovanni Luppi e Maino Benatti (Ds) che hanno accusato Forza Italia di "atteggiamento strumentale su un problema così grave". Cesare Falzoni (An) pur approvando il documento ha criticato "l’atteggiamento del Governo che ha gestito malissimo il problema". Per Tomaso Tagliani (Ccd) "occorre più informazione sulla qualità della carne bovina per sostenere il settore zootecnico".

Alfredo Silvestri (Rc), infine, pur approvando l’ordine del giorno, ha sollecitato "una maggiore preoccupazione per la tutela dei consumatori e non solo per la crisi delle imprese".

Scheda informativa

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Data comunicato
28/2/2001
Numero
235
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: mercoledì 28 febbraio 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005