Aumento delle temperature, "isole di calore", "bombe d'acqua", come possono difendersi le città, come riuscire ad assorbire o anche solo attenuare gli impatti negativi di questi eventi attraverso una nuova pianificazione urbanistica. A questo tema è dedicato il convegno sulle "Città resilienti",  capaci cioè di adattarsi al clima che cambia, che si svolge giovedì 15 dicembre dalle ore 14,30 alle 18 a Modena nella sala ex Oratorio del Palazzo dei Musei (viale Vittorio Veneto 5).

Si tratta di un workshop nazionale promosso dal Coordinamento Agende 21 locali italiane, Comune e Provincia di Modena, in collaborazione con l'Istituto nazionale di Urbanistica ed Eco&Eco. Partecipano esperti, amministratori e tecnici della pianificazione urbanistica e territoriale. Per informazioni: www.cittasostenibili.it.

Dopo le introduzioni di Stefano Vaccari, assessore provinciale all'Ambiente, Simona Arletti, assessore all'Ambiente del Comune di Modena, ed Emanuele Burgin, presidente del coordinamento Agenda 21 locale, intervengono Vanni Bulgarelli, responsabile scientifico del gruppo di azione locale A21 Città sostenibili impegnato a elaborare e promuovere una più forte attenzione alle città e alla loro costruzione sostenibile, Stefano Tibaldi, direttore Arpa regionale, Mario Panizza, professore emerito di Geomorfologia, Francesco Puma, segretario generale Autorità di bacino del Po, Carla Ferrari, pianificatore urbanista, Alessandro Ghinoi, geologo, Mariangela Esposito di Land, Francesco Musco, architetto urbanista e Andrea Di Paolo, agronomo.

«L'obiettivo dell'incontro - sottolineano Vaccari e Arletti - è quello di esporre proposte e buone pratiche finalizzate a rendere più sicure le città. Ridurre le emissioni di gas serra è importante ma è altrettanto urgente adattare le strutture urbane agli effetti del mutamento climatico. La pianificazione territoriale e urbanistica, la costruzione delle città e degli edifici, vanno ripensate alla luce di quando sta accadendo e potrà accadere in futuro»

Tra i temi, quindi,  spiccano la riduzione del consumo di suolo destinato all'urbanizzazione, il ripristino della capacità di gestire piogge intense da parte del sistema scolante, la presenza del verde nelle aree urbane e sugli edifici.