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Comunicato stampa N° 467 del 17/4/2009

l’atlante dei beni archeologici della provincia

con il 3° volume completata la ricognizione dei siti

Duemila schede e ottocento pagine per illustrare i siti archeologici dell'Alta pianura e della Collina modenese. È uscito il terzo volume dell'Atlante dei beni archeologici della provincia di Modena, l'opera che, aggiungendosi ai volumi su Pianura e Montagna, completa il censimento dei siti archeologici dell'intero territorio modenese avviato nel 2002 con l'obiettivo di approfondire la storia più antica del territorio e di orientare l'azione di tutela. L'Atlante è stato realizzato dalla Provincia, dal Museo civico archeologico e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena e della Fondazione di Vignola.

Curata da Andrea Cardarelli, docente di Preistoria e Protostoria all'Università di Roma, e da Luigi Malnati, soprintendente per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, l'opera illustra i siti degli 11 Comuni che occupano la parte centrale della provincia: Savignano, Vignola, Castelvetro, Maranello, Fiorano, Sassuolo, Castelfranco, San Cesario, Spilamberto, Castelnuovo Rangone e Formigine. Si tratta di un'area densa di rinvenimenti archeologici, che ha restituito fra l'altro le più antiche testimonianze a oggi note del territorio modenese: le amigdale e i bifacciali di lame e schegge in selce provenienti dalle alture attorno a Castelvetro e Spilamberto, databili tra 200 mila e 150 mila anni fa e quindi precedenti l'affermazione dell'Homo Sapiens.

Particolarmente rilevanti sono anche i reperti rinvenuti a Fiorano attorno al 1940, fondamentali per comprendere lo sviluppo del periodo Neolitico in Italia settentrionale. In questa vasta area, tra Montale, Gorzano, S. Ambrogio e Casinalbo, si concentrano anche alcune tra le principali terramare dell'età del bronzo e le splendide testimonianze lasciate dall'affermazione nel modenese della civiltà etrusca, a partire dai sontuosi corredi da simposio rinvenuti nelle sepolture della necropoli della Galassina di Castelvetro.

Il volume (edizioni All'insegna del giglio, Firenze) approfondisce anche le peculiarità della capillare occupazione del territorio in età romana ponendo in particolare l'accento sulle prime fasi della colonizzazione. E per la prima volta vengono resi noti i sensazionali ritrovamenti effettuati nella necropoli longobarda di Spilamberto, tra cui i resti di un sedile in ferro con decorazioni in bronzo e splendidi monili d'oro e pietre preziose.

Scheda informativa

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Data comunicato
17/4/2009
Numero
467
Ora
16
chiusura della tabella
Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: venerdì 17 aprile 2009
data di modifica: venerdì 17 aprile 2009