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Comunicato stampa N° 1180 del 16/09/2008

l’assessore cavicchioli sulla riforma della scuola

“tempo pieno, un modello anche per le superiori”

«Altro che tagliare, la scuola è una priorità e sulla scuola dobbiamo investire più che su qualsiasi altra infrastruttura». Gianni Cavicchioli, assessore al Lavoro della Provincia di Modena, si dice «molto preoccupato per alcune scelte della riforma scolastica contenuta nel decreto legge che arriverà alle Camere nei prossimi giorni. Nessuno vuol negare che il sistema scolastico italiano necessiti di una riforma: i dati Ocse – osserva l’assessore - non ci possono certamente soddisfare. Ma riforma non può significare solo “efficientamento” alla stregua di una normale ristrutturazione aziendale, soprattutto in un sistema come quello scolastico che deve produrre non quantità, ma qualità. E proprio in termini di qualità quei dati ci dicono che la scuola elementare è la migliore».

Senza entrare nel merito di valutazioni pedagogiche, Cavicchioli ritiene che «il valore aggiunto  della scuola elementare è proprio l’estensione dell’orario che, oltre a migliorare l’offerta formativa, consente un miglior rapporto di collaborazione con le famiglie, con vantaggi per tutti: per l’educazione dei bambini, per aiutare i genitori nella conciliazione dei tempi di lavoro, ma anche per la scuola stessa, che ha bisogno di essere percepita come una grande opportunità e non un obbligo». E, anzi, «proprio l’estensione temporale a tutti i livelli scolastici – aggiunge l’assessore Cavicchioli - sarebbe un modello da perseguire. Non solo per continuare a favorire la crescita del l’occupazione femminile, ma perché gli adolescenti e i ragazzi, ancor più che i bambini, avrebbero bisogno di un’offerta formativa più estesa nel tempo e nei contenuti». All’attuale «educazione pomeridiana somministrata dalle televisioni dovremmo contrapporre scuole diverse – propone l’assessore - veri college diurni dove, oltre a studiare, i nostri figli possano trascorrere una giornata ricca di opportunità e stimoli diversi, di sport, teatro e laboratori dove imparare quei “mestieri” che potrebbero essere una efficace risposta alla precarietà del lavoro».

Per questo – conclude Cavicchioli - «chiediamo al ministro di spiegarci più precisamente come intende mantenere il tempo pieno conciliandolo con la riduzione degli organici. E, per fare efficienza,  perché non comincia col chiudere le decine di micro-università  funzionali ai docenti a volte più numerosi degli studenti, anziché le scuole elementari con meno di 500 iscritti che rispondono ai bisogni di 500 famiglie probabilmente già penalizzate, abitando in piccoli paesi, dalla mancanza o precarietà di altri servizi».

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
16/9/2008
Numero
1180
Ora
14
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
data di creazione: martedì 16 settembre 2008
data di modifica: martedì 16 settembre 2008