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Comunicato stampa N° 441 del 11/4/2008

cinghiale, nel 2007 abbattuti oltre 2300 capi
caldana: “dobbiamo tutelare le colture agricole”

Sono 2.304 i cinghiali abbattuti nel 2007 nell’ambito dell’attività di selezione voluta dalla Provincia di Modena per contrastare la proliferazione di questa specie che in questi ultimi anni sta creando gravi danni all’agricoltura, soprattutto in Appennino. Questa attività è proseguita anche nel 2008: dal 1 gennaio al 1 aprile sono stati abbattuti altri 80 esemplari. E venerdì 11 aprile sono previsti altri due interventi: a Montese (una delle zone con più alto numero di cinghiali) e a Frassinoro, mentre venerdì 18 aprile è stato autorizzato un intervento ancora a Montese.

I dati sono resi noti dal servizio Faunistico della Provincia di Modena che coordina, in collaborazione con gli Atc Mo2 e Atc Mo 3 (quelli della montagna e della collina), gli interventi di circa 400 cacciatori selettori autorizzati.

«I cinghiali – spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – sono un minaccia per l’agricoltura e per l’ambiente che dobbiamo contrastare. Scavando nel terreno alla ricerca di cibo distruggono intere coltivazioni provocando seri danni agli agricoltori. Per questo abbiamo avviato un’azione ancora più decisa per contrastare il fenomeno. Con il nuovo Piano faunistico, approvato di recente, abbiamo stabilito l’obiettivo della presenza zero in pianura e collina mentre in montagna sono previste forti limitazioni».

L’attività di selezione nel 2007 si è svolta attraverso l’attività dei cacciatori selettori con le tecniche della girata e della braccata oppure tramite piani di controllo nelle zone più a rischio effettuate con postazioni fisse (altane). Sono stati abbattuti 1162 capi nel territorio dell’Atc Mo2 (quello centrale, copre la media pianura, tutta la collina e parte della montagna ovvero da Soliera a Pavullo) e 1027 nell’Atc Modena 3 che è quello più a sud, in alta montagna. Altri 86 cinghiali sono stati abbattuti nelle aree di preparco. 

Con il nuovo Piano faunistico la Provincia ha introdotto il principio  della responsabilità dei cacciatori nel rimborso dei danni agli agricoltori se questi superano la soglia di 50 euro per chilometro quadrato.

Alle squadra di braccata o gruppi di girata sono assegnate una o più zone,  sulla base del criterio della zona fissa, nelle quali sono responsabili del controllo sulla proliferazione dei cinghiali. I cacciatori  effettueranno anche attività di miglioramento ambientale e interventi di prevenzione dei danni. Prevista anche una banca dati informatica per la gestione di tutta l’attività relativa al controllo del cinghiale.

Per gli altri ungulati la Provincia prevede l’avvio di una campagna di monitoraggio del cervo, mentre per il capriolo vengono stabiliti limiti massimi alla proliferazione.

I danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica nel 2006 ammontano a circa 200 mila euro. Nel periodo dal 2000 al 2006, inoltre, la Provincia ha erogato complessivamente 415 mila euro per la prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole (protezioni elettriche o recinzioni).

Sui danni agricoli emerge che in questi ultimi anni il cinghiale è responsabile del 22 per cento dei danni, seguito da corvidi e storni.

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
11/4/2008
Numero
441
Ora
17
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: ufficio stampa
data di creazione: venerdì 11 aprile 2008
data di modifica: venerdì 11 aprile 2008