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Comunicato stampa N° 1547 del 3/12/2008

“la legge 194 tutela la gravidanza e la maternità”

il consiglio provinciale chiede la piena applicazione

Dal 1982 a oggi gli aborti volontari si sono ridotti del 45 per cento. In particolare, in Emilia Romagna sono passati dai 21 mila del 1979 agli 11 mila 274 del 2007. Sul presupposto di questi numeri il Partito democratico da un lato e Prc e Verdi dall’altro hanno presentato al Consiglio provinciale di Modena due ordini del giorno che, affermando l’efficacia per il contenimento degli aborti della legge 194 sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione della gravidanza, ne chiedevano la piena applicazione.

Entrambi i documenti, discussi dopo l’approvazione da parte della Regione delle linee di indirizzo per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza avvenuta il 21 ottobre scorso, chiedevano inoltre alla Provincia il potenziamento dei consultori pubblici e iniziative di prevenzione ed educazione alla sessualità. Quello proposto da Franca Barbieri a nome di tutte le consigliere del Pd, di Demos Malavasi e di Giandomenico Tomei, approvato con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Prc, Verdi e Fi-Pdl, invitava anche a dare piena applicazione agli articoli iniziali della legge, relativi alla prevenzione, e a «mettere a disposizione delle donne e delle coppie con gravidanze multiproblematiche una consulenza adeguata sulle risorse economiche e logistiche a sostegno della genitorialità e una rete di servizi flessibili in grado di dare risposte personalizzate».

Il documento presentato da Stefano Lugli (Prc) e sottoscritto anche da Walter Telleri (Verdi) è stato invece respinto dopo aver ottenuto il voto favorevole dei proponenti, quello contrario di Forza Italia e l’astensione del Pd. Stefano Lugli, sottolineando che «in alcune strutture provinciali i medici obiettori di coscienza sono la maggioranza, come a Mirandola, dove ce ne sono sette sugli otto in servizio», chiedeva di «garantire in tutti i consultori provinciali la presenza di personale medico non obiettore» e di «raccomandare l’adozione di tecniche abortive, come la pillola Ru486, che siano il meno invasive possibile».  

Giovanna Bertolini (Fi-Pdl), sottolineando che «a oggi la legge 194 non è pienamente applicata», ha affermato che si dovrebbe «insegnare che ci sono alternative all’aborto, cosa vuol dire abortire e quali sono le conseguenze» e Marisa Malavasi (Fi-Pdl) ha aggiunto che «la legge non va utilizzata come un contraccettivo». Caterina Liotti (Pd) si è detta preoccupata per il fatto che «ci sono ancora donne che rischiano l’aborto clandestino perché, per motivi che sarebbe bene indagare, non accedono alle strutture». Secondo Dante Mazzi (Fi-Pdl) «la sinistra è per una cultura della morte. Per voi – ha detto – modernità significa cercare nuovi metodi per abortire, mentre noi vogliamo sviluppare gli strumenti per ridurne le cause». Dichiarandosi «offesa» per l’affermazione di Mazzi, Lella Rizzi (Pd) ha replicato che «l’ordine del giorno tutela la donna e la vita e chiede di mettere in pratica proprio quelle parti della legge per le quali c’è ancora da fare». Elena Malaguti (Pd) ha aggiunto che «il documento tutela la vita e le gravidanze difficili e ha unito le sensibilità laiche e cattoliche all’interno del Pd che hanno trovato un’unità di intenti che prevale sulle differenze».

Giovanna Guaitoli (Pd) ha messo in evidenza che «l’interruzione di gravidanza riguarda solo il 2,3 per cento dell’attività dei consultori. Chiediamo di rafforzarli proprio per tutelare le gravidanze». Secondo Giuseppe Vaccari (Pd) è importante «puntare sull’educazione, soprattutto quella dei maschi». D’accordo Claudia Severi (Fi-Pdl) che però si è chiesta anche «come mai sia così proibitivo consentire la presenza di tutte le filosofie di pensiero all’interno dei consultori». Andrea Sirotti (Pd) ha replicato che «i consultori applicano puntualmente la legge» aggiungendo che «un diritto diventa effettivo solo se si hanno le risorse». Walter Telleri (Verdi) annunciando l’astensione sull’ordine del giorno del Pd, ha sottolineato che «quello di Prc e Verdi risponde meglio a una questione seria come quella della necessità della presenza nelle strutture pubbliche di medici non obiettori per non ledere il diritto delle donne». 

Scheda informativa

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Data comunicato
3/12/2008
Numero
1547
Ora
17
chiusura della tabella
Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: mercoledì 3 dicembre 2008
data di modifica: mercoledì 3 dicembre 2008