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Comunicato stampa N° 411 del 30/3/2007

approvato il piano di risanamento dell’aria \ 2

“scelta fondamentale”, ma per la cdl è “una favola”

Ben strutturato, basato su un prezioso e ricco lavoro di raccolta e analisi dei dati, per la maggioranza di centro sinistra in Consiglio provinciale il Piano dell’aria deve diventare il documento al quale subordinare qualunque altra scelta: dall’urbanistica all’assetto del territorio, dall’industria alla viabilità. Per il centro destra, invece, che ha votato contro in modo compatto, è solo «una bella favola», un’esercitazione verbale contraddetta continuamente dai fatti, che da un lato denuncia i problemi e dall’altro minimizza il potenziale inquinante del raddoppio dell’inceneritore di Modena.

Proprio con la favola del lupo e dell’agnello di Fedro, letta in latino, ha esordito Dante Mazzi (Forza Italia) sottolineando la morale del racconto: quando un potente si pone un obiettivo a nulla valgono le proteste dei deboli. «La Provincia – ha proseguito – incentiva il trasporto pubblico per dare una mano ad Atcm; minimizza l’impatto delle polveri sottili, che invece sono più inquinanti del Pm10, per valorizzare l’inceneritore e sostenere Hera; parla di fonti alternative di energia ma poi non installa, come poteva fare, gli impianti fotovoltaici sui tetti dell’ospedale di Baggiovara; dice di non aver potere sulle autostrade ma poi esulta per la Cispadana come autostrada regionale».

Aldo Imperiale (Prc) ha illustrato i due emendamenti accolti nel Piano che prevedono l’attuazione di un programma per la sostituzione del parco automezzi degli enti locali e delle aziende di servizio pubblico con veicoli eco-compatibili e l’aumento della frequenza (da triennali ad annuali) dei controlli dell’Arpa sugli impianti soggetti ad Autorizzazione integrata ambientale. Ma Imperiale non ha nascosto anche alcune perplessità: l’area d’interesse doveva essere almeno regionale, manca la quantificazione degli obiettivi possibili e dei risultati attesi prima del 2012 («bene, però, le verifiche annuali»), è quasi comico l’elenco di micro azioni come la previsione di rottamare tre veicoli a Campogalliano, di acquistarne uno ecologico a Castelfranco e così via. «Ci sono però anche azioni significative – ha aggiunto Imperiale – come l’adeguamento della rete di monitoraggio e la scelta di non avviare all’inceneritore i rifiuti dai quali è possibile estrarre materie prime, anche se rimane la grande incognita delle alternative al trasporto su gomma».

Per Giuseppe Vaccari (Ds) «il ruolo della Provincia in merito alla tutela dell’aria è quello di mettere insieme e valorizzare tante piccole azioni virtuose e rendere consapevoli i cittadini che il loro diritto alla salute deriva anche dai loro comportamenti». Mentre per Mauro Cavazzuti (Margherita) «nel nostro territorio scontiamo la contraddizione tra sviluppo economico e tutela della qualità della vita: serve un sforzo per trovare un equilibrio». Dopo aver esortato a non ridurre il tema dell’ambiente a una questione partitica, Walter Telleri (Verdi) ha detto che «il Piano è un importante banco di prova al quale va subordinata qualunque altra scelta, quindi il primo interrogativo da porsi è perché volete la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo? O siamo capaci di sacrificare interessi specifici agli obiettivi del Piano o rischiamo di predicare nel deserto. Confido anch’io nella verifica annuale».

Claudia Severi (Forza Italia) ha replicato che «la bretella di Sassuolo è necessaria perché il maggior scorrimento consente di avere strade con meno ingorghi quindi con meno immissione di polveri» e ha poi accusato il Piano di essere «una mera dichiarazione di intenti, che condividiamo, ma siamo coscienti che resterà tale. Da una parte infatti si dice che l’aria è inquinata e dall’altra si raddoppia l’inceneritore perché non si è stati in grado di far funzionare davvero la raccolta differenziata e un sistema di smaltimento dei rifiuti. Raddoppiare l’inceneritore equivale a immettere sulle strade 180 mila auto in più ogni anno». Giovanna Bertolini (Forza Italia) ha domandato se «tutte le misure di cui parliamo da anni sono servite a qualcosa: il trasporto pubblico avrebbe dovuto diventare dominante fin dal 1999 e invece siamo sempre allo stesso punto, di piste ciclabili non se ne può più, il telelavoro è utile ma non sarà senz’altro quello a ridurre l’inquinamento, e infine inondate le scuole di corsi di educazione alla salute e ai comportamenti corretti e poi costruite il secondo inceneritore».

Tomaso Tagliani (Udc) ha sostenuto che «negli anni la qualità dell’aria è peggiorata perché non sono state adottate le misure come l’eliminazione del trasporto su gomma di cui parliamo da sempre. I soldi investiti in questi piani non servono: se poi non c’è la volontà vera di prendere i provvedimenti necessari oppure di farli rispettare sono solo chiacchiere. Se non lottiamo per avere l’aria pulita cosa stiamo qui a fare?». E rivolto a Imperiale ha affermato che «se una cosa non piace si vota contro non a favore».

Per Luca Caselli (An) «le azioni di risanamento messe in campo per esempio a Sassuolo, una zona dove l’aria ancora uccide, sono ridicole: qual è il beneficio per l’ambiente se 340 parcheggi diventano a pagamento? In compenso la mensa comunale verrà costruita nella zona più densa di polveri mentre la nostra proposta di diminuire l’Ici a chi fa uso costante di fonti energetiche alternative non è stata nemmeno presa in considerazione». Cesare Falzoni (An) ha sostenuto che il Piano «è una buffonata: la Provincia per anni non si è accorta di quel che succedeva e oggi dice che la colpa è dei privati, tassa le auto perché inquinano e chiude le strade, ma non ha mai installato a Finale una centralina di rilevamento dopo che ci hanno costruito ben sei ceramiche».

Scheda informativa

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Data comunicato
30/3/2007
Numero
411
Ora
14
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: venerdì 30 marzo 2007
data di modifica: venerdì 30 marzo 2007