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Comunicato stampa N° 827 del 20/6/2007


appennino, alla scoperta dei tartufi e dei sapori\2

ricerca, serve un cane intelligente e ben addestrato

Non c’è tartufaio senza il suo cane, il fedele compagno delle escursioni nei boschi. Instancabile nella ricerca, una sensibilità nel percepire con l’olfatto la più minima traccia del tipico profumo del tartufo (un odore simile a quello del gas metano): sono queste le doti che deve avere il cane il quale deve, dopo un meticoloso addestramento, rimuovere delicatamente il terreno per mettere in luce il tartufo maturo, pronto per essere raccolto.

Si favoleggia che per cani particolarmente in gamba i tartufai siano disposti a pagare cifre esorbitanti. I cani più adatti a questo compito sono comuni meticci: l’importante e individuare quelli naturalmente predisposti a fiutare l’odore del tartufo e con un po’ di pazienza addestrarli alla ricerca.

Comunque le razze più indicate sono il Border Collie, lo spinone italiano e il Lagotto Romagnolo, ovvero animali estremamente resistenti e con buone capacità di apprendimento.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
20/6/2007
Numero
827
Ora
17
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Proprietà dell'articolo
autore: ufficio stampa
data di creazione: mercoledì 20 giugno 2007
data di modifica: mercoledì 20 giugno 2007