Nuovo allarme per la vite. A lanciarlo sono il Consorzio fitosanitario di Modena e l’assessorato provinciale all’Agricoltura. La colpa è di un insetto, precisamente un coleottero con il nome di “bostrico” che scava gallerie alla base dei tralci o in corrispondenza dei nodi rendendoli più fragili e più facilmente soggetti a spezzarsi al momento della potatura (formazione degli archetti e allevamento viti giovani) o, in epoca più avanzata, per effetto del peso dei grappoli o dello scuotimento delle macchine vendemmiatrici.

I controlli preventivi devono essere effettuati in queste settimane durante il periodo della potatura. Gli attacchi del coleottero sono aumentati negli ultimi anni causando seri danni. Ogni femmina è in grado di scavare cinque- sei gallerie deponendovi mediamente 20-60 uova che a fine giugno inizio luglio si schiudono: le larve neonate scavano a loro volta gallerie.

Per contenere l’infestazione di questo insetto occorre applicare misure di carattere agronomico in quanto la lotta chimica non offre risultati soddisfacenti. In primo luogo, in fase di potatura è fondamentale verificare l’eventuale presenza di tralci con rosure e fori, spesso accompagnati dall’emissione di “gomma”.

Una volta rilevata l’infestazione i tecnici consigliano di allontanare dall’appezzamento i residui di potatura e appendere nel vigneto delle “fascine esca” in numero proporzionato all’attacco (minimo cento per ettaro) in modo da fornire all’insetto una sede privilegiata dove deporre le uova. Le fascine devono essere collocate entro aprile; vanno rimosse e bruciate entro la prima decade di giugno, cioè prima dello “sfarfallamento” dei nuovi adulti. Per conseguire risultati apprezzabili l’impiego delle fascine va ripetuto per più anni consecutivi.