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Comunicato stampa N° 539 del 29/04/2005

la ricerca: "il nido aziendale? bella opportunità
ma solo se di qualità e senza troppe rinunce"

L’asilo nido in azienda può essere una buona opportunità, anche quando la struttura è condivisa con altre imprese, ma la qualità deve essere quella garantita dai nidi territoriali sia per quello che riguarda il personale sia sotto il profilo pedagogico. Lo dicono i lavoratori e le lavoratrici interpellati per un’indagine sugli asili nido aziendali condotta dalla commissione provinciale alle Pari opportunità e dalle Consigliere di parità della Provincia di Modena dalla quale emerge anche che, però, quasi una persona su quattro non sarebbe disposta a rinunciare a parte della retribuzione per contribuire alla gestione della struttura.

La ricerca è stata presentata nel corso del convegno "In azienda con mamma e papà?" che si è svolto venerdì 29 aprile nella sede della Provincia. Al questionario hanno risposto 210 tra lavoratori e lavoratrici di aziende di diverse dimensioni, collocazione territoriale e tipologia e i risultati "rappresentano uno spunto di riflessione, certo non la conclusione, di un lavoro di indagine su come sia avvertito il bisogno di strutture per l’infanzia all’interno dei luoghi di lavoro" hanno spiegato le promotrici.

A favore dei nidi aziendali si sono dichiarati in nove su dieci (tra le donne addirittura il 94,4 per cento), ma la percentuale scende al 70 per cento se si tratta di scegliere tra la struttura aziendale e quella territoriale. Otto su dieci si dichiarano a favore dei nidi interaziendali.

Sulla qualità delle strutture (personale e progetto pedagogico) il punto di riferimento rimangono comunque i nidi comunali (solo il 12 per cento degli intervistati accetterebbe una soglia leggermente inferiore) con un lavoratore su quattro che vorrebbe avere "potere e dare suggerimenti nella gestione dell’asilo".

La quota dei favorevoli ai nidi aziendali cala quando si introducono altri parametri. La percentuale di chi è non disponibile a rinunciare ai permessi per l’allattamento, per esempio, è intorno al 30 per cento, nonostante la legge preveda la totale o parziale rinuncia in caso di asilo all’interno del luogo di lavoro. Così come supera di poco il 70 per cento la quota di chi è disponibile a fare a meno di una parte della propria retribuzione in cambio del servizio. E tra questi tre su quattro non vanno oltre il 10 per cento dello stipendio.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
29/4/2005
Numero
539
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 29 aprile 2005
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005